Nel mezzo del caos del dibattito sulle fake news, è polemica per un post comparso sulla pagina Facebook “Per Matteo Renzi Insieme“. Si tratta di una foto di Beppe Grillo su sfondo nero, dove compare la scritta: “Il treno di Renzi non ha ucciso nessuno perché Renzi non ha un treno. La macchina di Grillo, invece una famiglia l’ha veramente sterminata”. Dopo che l’immagine è stata diffusa in rete, il Pd ha preso le distanze dalla pagina web: “Non possiamo controllare le azioni di ogni singolo o gruppo di persone”, si legge nella nota, “ma vogliamo spiegare bene che questo post, questa pagina, questa presenza sulla rete non ci appartiene, non ha nulla a che vedere con Matteo Renzi, con il Pd e con i suoi militanti”. Il riferimento è all’incidente avvenuto a Civita Castellana (Viterbo) il 27 novembre, quando una donna di 43 anni è stata investita dal treno “Destinazione Italia” usato dal segretario dem per la campagna elettorale. Il convoglio in quel momento non aveva nessuno a bordo e la vittima stava attraversando i binari. L’attacco a Grillo invece rievoca l’incidente stradale del 1981 in cui rimase coinvolto il comico e per il quale è stato condannato per omicidio colposo.

Proprio nelle scorse ore il Pd aveva annunciato di voler presentare una proposta di legge contro le fake news. Una scelta contestata perché avviene in piena campagna elettorale e a poche settimana dalla fine della legislatura, tanto che ci saranno poche possibilità di far approvare il testo. “Paradossalmente”, hanno rilanciato i dem, “questo post di cui si discute online nelle ultime ore è una ulteriore occasione per fare chiarezza e dimostrare cosa intendiamo quando proponiamo un patto contro le fake news a tutte le forze politiche. In questi giorni, di fronte a nostre segnalazioni di post falsi e offensivi i nostri avversari hanno tergiversato e affermato il principio che ognuno è libero di dire quello che pensa. Noi invece vorremmo intraprendere una strada più esigente con noi stessi“. Quindi hanno ribadito di volere un intervento diretto di Facebook per regolare questa situazione: “Crediamo che Facebook debba fare verifiche e prendere decisioni appropriate su ciò che sta sulla sua piattaforma utilizzando un nome di persona senza autorizzazione, e ledendone l’immagine. Affinché a nessuno sia permesso di confondere noi, che facciamo del rispetto e del dialogo i nostri tratti costitutivi, con chi si esprime incurante della dignità delle persone”.

Articolo Precedente

L’Espresso, Alessandro Gilioli e Lirio Abbate nominati vicedirettori

next
Articolo Successivo

IlFattoquotidiano.it si rinnova: priorità nella visualizzazione dei commenti ai nostri sostenitori

next