Monologo pirotecnico del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, contro gli eterni nemici, i 5 Stelle, e il suo ‘martire’ prediletto: il candidato pentastellato alla presidenza del Consiglio, Luigi Di Maio. Nel suo consueto appuntamento settimanale su Lira Tv, il politico del Pd commenta le dichiarazioni di Di Maio nella scorsa puntata di Dimartedì (La7) a proposito di una frase pronunciata dallo stesso De Luca lo scorso 10 settembre all’indirizzo dei vertici del M5S (“Che vi possano ammazzare tutti”). “Luigino si è impressionato per quella frase – esordisce ironicamente De Luca – Ha detto che io l’ho minacciato di morte. E’ una bella occasione per me per spiegare a Luigino la differenza tra una battuta popolaresca e le cose vere. Era una espressione romanesca, alla Alberto Sordi e Carlo Verdone. Ma lui non ci arriva”.

E aggiunge, con toni seri: “Ecco i truffatori politici con cui dobbiamo fare i conti in Italia. Quindi, ripeterò all’infinito che Luigino Di Maio si mette in tasca 13.500 euro netti al mese. Ha anche intascato 100mila euro per le spese dei primi 2 anni del mandato elettorale. Questo soggettino, questo chierichetto, senza arte né parte, non ha mai lavorato, si ritrova miracolato a 29 anni, fa il vicepresidente della Camera, fa parte pienamente della casta e parla contro la casta. Ma cosa è la casta?” – continua – “Sono quei politicanti senza arte, né parte che vivono di politica politicante. Esattamente come Luigino. Neppure un cardiochirurgo o un ingegnere nucleare guadagna quanto questo webmaster, che mette in tasca 13.500 euro al mese e poi va a saltare in piazza, gridando ‘Onestà, onestà’. Alla faccia di quelli che si spaccano la schiena per guadagnarsi da vivere”.

De Luca è un fiume in piena: “L’Italia vive in questa clima di ammuina e di mistificazione generale. I dirigenti M5S stanno facendo tutto il contrario di quello che hanno detto. Ma in quale Paese al mondo uno che dà una tale prova di incompetenza si permette pure di parlare? Dicono ‘onestà, onestà’ e nessun consigliere regionale M5S in Campania ha mai rinunciato a un euro. Questi soggetti mi entusiasmano e mi commuovono. La tragedia doppia è questa: abbiamo questi dirigenti del M5S assolutamente improbabili, truffatori politici, mentitori nati e quasi un terzo degli elettori italiani dà credito a loro”.

Staffilata a Di Maio anche sulla posizione riguardante i vaccini: “Quatto o cinque anni fa Luigino si era autonominato biologo, pediatra, cardiochirurgo, neurologo, così il M5S, Dio li abbia in gloria, aveva deciso le vaccinazioni facevano male. Loro pensano quello che gli passa per la testa, a seconda che abbiano dormito male o bene la notte. Finiamola con la cialtroneria: le vaccinazioni sono essenziali“.

Stoccate anche al “sedicente sindaco di Roma” Virginia Raggi e al suo assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti: “Lo hanno chiamato da Livorno, nientedimeno. Ai miei tempi, quando arrivava uno del genere in città, si diceva: ‘Sta arrivando il circo Orfei’.

Il presidente della Regione Campania, poi, si sofferma sulle imminenti elezioni regionali siciliane, con un duro j’accuse a Rosy Bindi, che, tuttavia, non nomina esplicitamente: “Abbiamo avuto modo di verificare a quali livelli di demagogia possa arrivare il M5S che ha fatto una battaglia contro gli impresentabili nelle liste degli altri partiti. Poi, quando hanno scoperto che c’era un candidato con una condanna anche tra i loro, hanno detto che non sapevano. Io non mi scandalizzo. Però, di solito, queste cose capitano alle grandi coalizioni con tante liste e centinaia di candidati. Loro ne hanno 40, li potevano controllare. C’è anche una curiosità” – continua – “Nel caso delle elezioni in Sicilia la presidente della commissione Antimafia è andata lì 10 giorni fa, ma ha detto che non c’erano i tempi per segnalare gli impresentabili. Eppure c’era quasi un mese di tempo. Nel caso della Campania hanno riunito la commissione il venerdì e a 24 ore dalle elezioni hanno trovato il tempo per segnalare gli impresentabili, tra i quali la mia persona, poi risultata completamente scagionata. Un lavoro assolutamente indegno e incivile. In Sicilia, invece, la commissione Antimafia non ha trovato il tempo. Possiamo dire che abbiamo goduto di un’attenzione unica nel nostro Paese. E io sono grato per le attenzioni di questi anni”. E chiosa: “La demagogia ha le gambe corte. Siamo diventati un Paese di barbari. Che vuol dire ‘impresentabili’?

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