Il “Bus della libertà”, in tour in 15 città italiane per fare campagna “no gender nelle scuole”, ha fatto tappa a Bologna scortato da agenti di polizia in assetto antisommossa. Ad attendere i manifestanti “difensori della famiglia tradizionale” in piazza VIII agosto, a due passi dalla stazione, c’era un gruppo di contestatori formato da esponenti di sindacati, associazioni e collettivi Lgbt. I due fronti sono stati tenuti lontani da un cordone di agenti di polizia e lo scontro è stato solo sui cori. “Su temi molto delicati come la sessualità e l’affettività, quando si tratta di bambini nel pieno della loro fase evolutiva, nessuno può permettersi di entrare a gamba tesa senza il consenso della famiglia” ha spiegato Filippo Savarese, direttore della campagna “CitizenGo”. Dall’altra parte Valentina Millozzi, insegnante e sindacalista: “Esiste un’educazione al rispetto delle differenze e un’educazione contro l’omofobia, se questo è ‘gender’ siamo orgogliosi di insegnarlo”

 

 

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