In altri casi, invece, sono gli stessi sport ad aver voluto coinvolgere gli esports per ampliare la propria base di follower. MotoGP e Formula1, ad esempio, sperimentano ormai da anni un calo della visibilità o, nel migliore dei casi, nessun incremento. Colpa in particolare del non essere riusciti a coinvolgere le nuove generazioni, punto nodale della problematica che potrebbe avere come soluzione coinvolgere gli appassionati di videogiochi competitivi.

La Dorna, detentrice dei diritti della MotoGP, se ne è resa conto ed è corsa ai ripari annunciando l’introduzione di un circuito esportivo per il 2017 in strettissima collaborazione con il videogioco MotoGP17 della Milestone. Una partnership che vede anche la presenza di un altro attore fondamentale nel panorama competitivo: la Sony con la sua PlayStation. Un progetto dalla durata pluriennale che ha come obiettivo diventare il più importante campionato di esport racing.

Chi sta facendo la voce grossa è poi la FIFA, la Federazione Internazionale del calcio. Il pallone è da sempre lo sport più seguito, almeno in Europa, principalmente perché il più intuitivo e replicabile: regole semplici da comprendere (nonostante il fuorigioco sia ancora un tabù per molti a prescindere dal genere) e facile da riprodurre in cortile, in spiaggia o in un campetto. Stesso discorso, con le opportune differenze, per il famoso videogioco FIFA: che sia un torneo internazionale o una partita tra amici, le regole sono identiche così come gli strumenti necessari per giocare. Ovvero una console o un pc e i controller.

Lo hanno capito benissimo i club europei di calcio che da più di un anno hanno iniziato a investire nei talentuosi videogiocatori di PlayStation e Xbox (le piattaforme su cui si disputano i tornei ufficiali): Ajax, Wolfsburg, Valencia, Stoccarda (ultimo arrivato), Manchester City sono solo alcune delle società che hanno deciso di mettere sotto contratto i migliori videogiocatori. Comprese anche le italiane Sampdoria e Roma, rispettivamente con Mattia “Lonewolf92” Guarracino e Nicolò “Insa” Mirra. Senza dimenticare l’attuale campione europeo di FIFA che porta il nome italiano di Daniele “Prinsipe” Paolucci del team esport Mkers.

Sulla spinta dei club europei la FIFA di Gianni Infantino non può che accettare con entusiasmo l’interesse dei più giovani verso gli sport elettronici e i videogiocatori più seguiti. Parliamo di figure, almeno in Italia, che hanno un seguito di decine di migliaia di ragazzi e ragazze. L’ultimo evento promosso dalla Sampdoria ha portato al Ferraris più di cento videogiocatori da tutta Italia che si sono sfidati per conquistare il primo posto al torneo e sfidare il loro idolo Lonewolf92. Un esempio come tanti altri che ha convinto la FIFA a organizzare il primo campionato mondiale esport per soli club, ovvero esclusivamente per quelle società che possiedono una sezione ad hoc per videogiocatori: la FIFA Interactive Club World Cup. Ovviamente su FIFA 17.

 

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