Infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. Con questa motivazione il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Canolo, neanche 800 anime in provincia di Reggio Calabria. La giunta comunale è guidata dal sindaco Rosita Femia, espressione di una lista civica. Lo scioglimento è stato deliberato nella seduta pomeridiana del 5 maggio, su proposta del Ministro dell’interno Marco Minniti, a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267.

E’ il sesto comune sciolto dall’inizio dell’anno per le infiltrazioni della criminalità organizzata. Tre solo a gennaio: i primi a Casavatore e Crispano, in provincia di Napoli, e poi a Scafati, provincia di Salerno. A marzo era toccato a Parabita, nel leccese, dove la relazione del prefetto aveva fatto emergere gli accordi con il clan Giannelli della sacra corona unita su rifiuti, case popolari e perfino sui buoni lavoro. Il caso più recente era stato quello di Lavagna, in provincia di Genova. In questo caso le infiltrazioni della ‘ndrangheta erano state accertatate da una commissione d’accesso prefettizia inviata in Comune dopo l’inchiesta “I conti di Lavagna”.

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