Non usa etichette (“Appartengono alle vecchie generazioni e discendono da un modo di ragionare superato e discriminatorio”), ma Michele Bravi, vincitore di X Factor nel 2013 e in gara tra i big al prossimo Festival di Sanremo, ha affidato a una intervista a Vanity Fair il racconto del suo primo amore con un uomo.

Nel numero in edicola da mercoledì 18 gennaio, intervistato da Sara Faillaci, il giovane cantante umbro ha fatto quello che, usando termini che Bravi (con qualche ragione) considererebbe vecchi, potremmo definire una sorta di coming out, anche se è lui stesso a dire che non ha “bisogno di fare coming out perché nessun giovane si stupisce che mi sia innamorato di un ragazzo, e penso che nessuno dei miei coetanei si tirerebbe indietro se gli capitasse di provare un’emozione per una persona dello stesso sesso”.

L’emozione in questione è durata due anni e ha legato Bravi a “un ragazzo che fa il regista”. Un primo, vero amore “perfetto, bellissimo”, solo che “ti mancano le regole del gioco e quando le impari spesso è troppo tardi”. Il modo in cui Michele Bravi parla di sentimenti e relazioni a Sara Faillaci suona davvero da “millennial” ma con una solida base argomentativa: “Se le persone si confrontano più su un piano emotivo i rapporti diventano complessi e anche fluidi: la sessualità smette di essere una scelta nel momento in cui la scelta diventa l’emozione. Io ho incontrato una persona che mi ha emozionato, che fosse un ragazzo è del tutto irrilevante: in futuro potrebbe succedermi anche con una ragazza”.

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