Per capire quale distanza siderale potrebbe essersi aperta nel campionato italiano, bisogna tenere a mente quattro numeri: 13, 26, 103 e 23. I primi tre sono i saldi negativi fatti registrare sul mercato da Napoli, Roma e Inter; mentre l’ultimo è quello, positivo, della Juventus. Eppure sono proprio i bianconeri a essersi rinforzati di più in un calciomercato in cui si sono mossi tanti soldi: ben 676 milioni di euro, con il giro d’affari della Serie A superiore a Spagna (470 milioni) e Germania (546), ma inferiore ovviamente all’inavvicinabile Inghilterra (la Premier League, arricchita dai milioni dei diritti tv, fa ormai corsa a sé, sborsando 1,4 miliardi di euro e incassandone appena 561). La notizia comunque c’è: le big italiane sono tornate a spendere (ma anche a vendere: le entrate sono state di 649 milioni, il saldo è quasi in pari). Ognuna a suo modo.
Solo l’Inter ha fatto follie: quasi 114 milioni per avvicinare i bianconeri, a fronte di appena 10 milioni di vendite. Magie della nuova proprietà cinese, già operativa sulla sponda nerazzurra di Milano ma non in quella rossonera (appena 25 milioni per Montella). Il Napoli ha speso tutto quello che ha incassato per Higuain e qualcosa in più, il mercato della Roma è stato più modesto. Eppure la squadra che sembra essersi più rinforzata fra le big, è proprio l’unica ad aver chiuso in positivo, grazie alla cessione da record di Paul Pogba: i nomi migliori – Higuain, Pjaca, Pjanic, Dani Alves – sono finiti a Torino, portando qualità ad Allegri senza incidere sul bilancio. Mentre le spese degli altri – più o meno ingenti – andranno tutte giudicate dal campo. E se gli investimenti di Napoli, Roma e Inter non dovessero produrre risultati, la Serie A diventerà molto simile a Liga e Bundesliga anche sotto il profilo dei risultati: vincono sempre gli stessi e diventano sempre più ricchi.
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