conte inconsolabileAntonio Conte – Dotato di una naturale antipatia (roba che in confronto D’Alema è un mattacchione), ANDONIOCONDE ha conquistato i tifosi italiani. Tutti. Persino gli interisti. Persino gli juventini che non gli avevano ancora perdonato la fuga da Torino. Se questa Nazionale può festeggiare nonostante l’eliminazione ai quarti di finale è tutto merito suo. Ha creduto in uomini in cui non credono nemmeno i parenti più stretti; ha dato spazio, con successo, a panchinari di squadre nemmeno così blasonate; non ha nemmeno litigato con i giornalisti. È stato impeccabile, persino tenero, alla fine, quando si è commosso (sì, si è commosso anche lui). Si è commosso dopo la partita, si è commosso il giorno dopo. Sicuramente si commuoverà, e tanto, quando arriverà il primo assegno con tanti zeri firmato Roman Abramovich. Perché va bene il gruppo, va bene la Nazionale operaia, va bene spalare merda per due anni contro tutto e tutti, con i club di Serie A che ti remano contro e con il solo Carlo Tavecchio che ti tutela (e abbiamo detto tutto). Ma poi un cavallo di razza come lui vuole calpestare l’erba tutti i giorni, vuole giocarsi i campionati e le coppe. E non si può certo dargli torto.

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