Cinema

Festival di Venezia 2016, Emma Stone e Ryan Gosling innamorati e sognatori in La La Land

Sarà questo musical ad aprire la rassegna (31 agosto-10 settembre). Scritto e diretto da Damien Chazelle, regista di Whiplash, prevede nel cast anche John Legend e il premio Oscar J. K. Simmons

di Davide Turrini

Venezia singin’ in the rain. Sarà il musical La La Land ad aprire il 73esimo Festival di Venezia (31 agosto-10 settembre 2016). Scritto e diretto da Damien Chazelle (Whiplash), e interpretato da Emma Stone, Ryan Gosling, John Legend e J. K. Simmons (premio Oscar come migliore attore non protagonista per Whiplash), La La Land sarà un’anteprima mondiale di tutto rispetto sia dal punto di vista del genere affrontato, non proprio in auge ma che sa di scommessa che può essere vinta, sia per l’aver puntato su un giovane autore, parecchio promettente come Chazelle che fino ad ora, tra l’ottimo Guy and Madaline on a park bench (2009) e Whiplash (2015) – tre Oscar vinti e cinque nomination in totale – ha confermato di essere estroverso, musicofilo e moderno cavallo di razza che sa ammaliare Hollywood. Producono Lionsgate, Black Label Media (quelli di Sicario) e Marc Platt Productions (coproduttore de Il ponte delle spie).

Anteprima mondiale sulla Laguna. Che aspetterà le due star di Hollywood Gosling e Stone

Non siamo quindi dalle parti delle grandi major, ma almeno da quelle dei papabili titoli da Oscar. Ricordiamo, infatti, che per i grandi film statunitensi della stagione che vogliono concorrere per la prestigiosa statuetta tra fine febbraio e inizio marzo dell’anno a venire, concedere l’anteprima al festival italiano, scavalcando i più popolari Toronto o Telluride, porta fortuna. Birdman di Alejandro G. Iñarritu, film d’apertura e in concorso nel 2014, come Gravity di Alfonso Cuaron, altra apertura ma fuori concorso nel 2013 hanno raccolto l’Oscar come miglior film otto mesi dopo. Anche l’anno scorso Spotlight, mostrato a Venezia in prima mondiale (non come apertura ma al quinto giorno di festival) è poi passato alla cassa il 28 febbraio 2016 vincendo la statuetta come miglior film e per la sceneggiatura originale.

Il regista Cahzelle: “Mi sento allo stesso tempo emozionato e onorato per questo invito”

Il film di Chazelle, trapela dal comitato di selezione veneziano, è una “moderna versione della classica storia d’amore ambientata a Hollywood, resa più intensa da numeri spettacolari di canto e danza”. Storia di due sognatori che tentano di arrivare a fine mese, inseguendo le loro passioni in una città celebre per distruggere le speranze e infrangere i cuori, La La Land ha in Mia (Emma Stone), aspirante attrice che serve cappuccini alle star del cinema fra un’audizione e l’altra, e Sebastian (Ryan Gosling), un appassionato musicista jazz che tira a campare suonando in squallidi pianobar, la coppia glamour per il festival lagunare 2016. “A nome di tutto il cast e della troupe di La La Land, mi sento allo stesso tempo emozionato e onorato per questo invito da parte della Mostra”, ha scritto Chazelle dalla sala di montaggio dove sta ultimando il film. È con un profondo senso di umiltà che entriamo a far parte del gruppo di film che hanno aperto in passato questo Festival, e non vediamo l’ora di condividere il nostro lavoro col pubblico di Venezia”.

“La La Land è un sorprendente omaggio alla stagione d’oro del musical americano – ha dichiarato il direttore del Festival di Venezia Alberto Barbera. “Da Un americano a Parigi di Vincent Minnelli (appena riuscito nelle sale italiane restaurato in digitale ndr) a New York, New York di Martin Scorsese e, nello stesso tempo, la compiuta rifondazione del genere attraverso la reinvenzione dei suoi canoni. Se Whiplash fu la rivelazione di un nuovo autore, La La Land è la sua definitiva, ancorché precoce, consacrazione tra i grandi registi del nuovo firmamento hollywoodiano”.

Venezia porta fortuna. Sia Birdman, Gravity che Spotlight poi hanno vinto l’Oscar 

Gongola Barbera perché, nonostante la faticosa ed annuale riaffermazione di Venezia come vetrina commerciale per i prodotti art house internazionali, alla fine un titolo grosso della stagione cinematografica mondiale finisce sempre per dipingere con tinta sgargiante il programma del più longevo festival del cinema italiano. Se si pensa che all’ultima Cannes non si è riusciti ad andare oltre all’ennesimo scempio di Woody Allen come film d’apertura (!?), quantomeno a Venezia con la scelta di Chazelle va concesso il rischio dell’azzardo. E chissà, magari questa volta, vista la miscela potenziale tra autorialità e mercato di La La Land, titolo che apre e che fa parte anche del Concorso, potrebbe sbucare perfino un Leone d’Oro a smorzare le continue polemiche sulla mostra che non premia i film da incassi sicuri.

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