Eurobarometro è un sondaggio d’opinione condotto periodicamente dal Parlamento Europeo per “cogliere meglio le percezioni e le attese dei cittadini in merito alle sue attività e a quelle dell’Unione europea nel suo insieme”. Uno degli ultimi, pubblicato nel mese di marzo, è stato sulle attitudini degli europei riguardo il benessere animale e ha rivelato un notevole interesse per l’argomento.

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Tra tutte le domande una ci ha colpito: “Vorreste avere maggiori informazioni sul modo in cui vengono trattati gli animali negli allevamenti del vostro paese?” Una domanda a cui l’80% degli italiani ha risposto sì, con una percentuale molto più alta rispetto al resto d’Europa. Questa è la stragrande maggioranza delle persone, che chiede di essere al corrente di come vengono allevati gli animali per produrre carne, latte e uova. Un numero enorme di persone che non sa realmente cosa accade agli animali: quali sono le loro condizioni negli allevamenti, le misure delle gabbie, la durata della loro vita, le mutilazioni a cui vengono sottoposti, i metodi di uccisione.

In ogni settore che si rispetti far conoscere la filiera e parlarne apertamente è il minimo che si possa fare. Ancor di più se si parla di cibo. Ma quando l’argomento sono gli allevamenti intensivi, quelli da cui viene la quasi totalità del cibo sulle tavole degli italiani, c’è sempre un’informazione lacunosa, che tende ad evitare o sorvolare su molti punti. Tra tutti la sofferenza degli animali, sia essa fisica o psicologica.

Per questo motivo la nostra associazione si occupa di fare inchieste e indagini nel settore e crediamo che il nostro ultimo video, girato all’interno di numerosi allevamenti di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna risponde a quella domanda: racconta infatti quel qualcosa che l’80% degli italiani vorrebbero sapere. Lo abbiamo intitolato Divieto di Accesso, proprio perché immagini come queste sono volutamente tenute nascoste alle persone, dietro a porte ben chiuse, anche se sono all’ordine del giorno e si incontrano simili fra loro in tutti gli allevamenti intensivi.

Attenzione questo video potrebbe urtare la vostra sensibilità

In Italia si allevano ogni anno quasi 600 milioni di animali, escludendo i pesci. Questo video così crudo mostra l’unico metodo possibile per soddisfare l’attuale richiesta di carne.  La retorica del “gli animali dovrebbero perlomeno avere spazi e vite decenti prima di essere uccisi” non ha senso con gli attuali ritmi di consumo: perché semplicemente non c’è spazio sufficiente per far mangiare carne ogni giorno a 60 milioni di persone e allo stesso tempo far stare bene gli animali.

Se vogliamo allevare 600 milioni di animali l’anno in un paese che è già notevolmente urbanizzato e fornire prodotti a basso prezzo c’è infatti una sola risposta: comprimere gli animali nel minimo spazio e ottenere nel minimo tempo possibile la massima produzione (processo quest’ultimo ottenuto tramite selezione genetica, mangimi arricchiti e modifiche al ciclo notte-giorno per indurre gli animali a mangiare più spesso). In questi luoghi il “benessere degli animali” è ridotto anch’esso al minimo possibile, mentre aumenta esponenzialmente la loro sofferenza.

Sempre dallo stesso Rapporto Eurobarometro emerge che ben l’86% degli italiani pensa che “il benessere degli animali negli allevamenti dovrebbe essere più rispettato di quanto lo sia adesso”. Insomma, gli italiani sanno di non ricevere abbastanza informazioni su cosa accade negli allevamenti, ma la quasi totalità di loro è già consapevole anche che dietro a quelle porte chiuse gli animali non stanno proprio bene. Uno dei nostri fini è quello di aumentare la conoscenza rispetto alle origini del cibo e sulla situazione in cui versano gli animali. Perché è conoscere ed essere capaci di fare scelte consapevoli che ci rende cittadini e non meri consumatori. E da questo piccolo passo, che può iniziare anche guardando un breve video, cominciano i grandi cambiamenti.

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