Dai video musicali a quelli della polizia. Tommy Parisi, il reuccio della musica neomelodica pugliese, da ieri, è latitante. Perché Tommaso – all’anagrafe – è figlio di Savinuccio, il mammasantissima della mala barese e, secondo la polizia, anche il ponte di congiunzione tra il clan e il padre rinchiuso in carcere. Difatti, tra i venticinque nomi destinatari di ordinanza di custodia cautelare emesse all’alba di ieri dall’Antimafia di Bari, compare per la prima volta, anche quello del giovane figlio del boss. Spettava a lui prendere gli ordini e riferirli al gruppo e, soprattutto, premurarsi che tutto andasse come Savinuccio voleva. Anche quando c’era da infiltrarsi e pilotare tutti i subappalti del quartiere Japigia, dei quali il clan aveva la gestione assoluta. Come quello affidato alla famiglia dell’ex sindaco Di Cagno Abbrescia, costretto poi ad assumere gli uomini del clan come guardiani dei cantieri.

Nel video registrato dalle telecamere della polizia, piazzate accanto al quartier generale dei Parisi, si vede chiaramente Tommy picchiare con calci e pugni la vittima. Un’immagine certamente differente da quella che ha coltivato e plasmato negli ultimi 23 anni e che ha mandato in visibilio i fans. Dopo 9 dischi, concerti dal vivo, esibizioni in sagre, cerimonie e Festival della musica partenopea, Tommy, 35 anni, è un idolo. La sua pagina Facebook, da quasi 9mila like, tace dalle 19,32 della sera prima degli arresti. Da quando la notizia del mandato di cattura si è diffuso, però, è divenuta meta di pellegrinaggio mediatico degli inconsolabili fans. Tra cuori, emoticons e fiorellini nei post si leggono parole di eterno amore: “Noi con te vita mia, non molliamo mai” scrivono, “Tu x noi sei importante e ci hai insegnato tanto vita, x questo ti sosteniamo!!! tvbbbbbb i tuoi fans da sempre”, “Griderò per sempre il tuo nome” e “sai benissimo cosa sei tu x noi idolo Tommy Parisi…. il nostro cuore, e senza non possiamo stare!!!! tvb”.

Messaggi di amore incondizionato e di promesse di non tradirlo che ricalcano l’esplosione di gioia dei cittadini del quartiere e del popolo del web quando il padre Savinuccio fu scarcerato nel gennaio scorso dopo anni di reclusione (per poi tornare in cella il 9 marzo). Tommy, per i fans, è innocente. Esattamente come si professava lui nel luglio scorso, quando il sindaco di Bari, Antonio Decaro gli negò l’autorizzazione ad un concerto in piazza: “Sono discriminato. Genitori e figli non si scelgono – disse – ma si amano. Ed io amo i miei. Non riuscirei mai ad immaginare di poter rinnegare mio padre, preferirei non fare l’artista che rinnegare papà”.

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