“Me ne andai così, in quella festa di voci e nella contentezza del mio cuore per aver costruito una piccola fortuna alle mie canzoni. Ora stava lì, senza respiro, a guardare le mie parole e i miei accordi che salivano verso le comete”. E’ questo l’epilogo dell’ultimo spettacolo di Lucio Dalla Il bene mio”, scritto da Cosimo Damiano Damato e interpretato da Marco Alemanno e lo stesso Lucio. Quelle parole, la sua drammaturgia, con il senno di poi, appaiono come un vero presagio e commiato artistico. “Il Bene mio” è andato in scena l’ultima volta il 10 febbraio 2012 al Teatro Petruzzelli di Bari, venti giorni prima del volo di Dalla verso il secondo tempo della vita. Lo spettacolo musicale raccontava la vita e le canzoni di Matteo Salvatore, il padre della musica popolare italiana. “L’anima del Sud impregna le canzoni di Matteo Salvatore, una autentica bandiera sociale, per il modo in cui ha condotto la propria esistenza, e un artista che ha conferito alla sua musica una forte funzione provocatoria di denuncia”. Parola di Lucio Dalla, che nello spettacolo interpretava alcune straordinarie canzoni, fra cui la commovente “ Il bene mio”. Dallo spettacolo teatrale è nato anche un film, Prapatapumpapumpapà, prodotto da Marcello Corvino della PromoMusic e con la stessa regia di Damato. Un vero doppio omaggio a Matteo Salvatore e a Lucio Dalla: due artisti diversi, amati dal popolo, un caso del destino che li ha fatti incontrare proprio in quel mondo fantastico che è la musica. Voce narrante del film è quella di Renzo Arbore, grazie ai suoi racconti Damato (con la complicità drammaturgica del Premio Campiello Raffaele Nigro) ha scritto questo spettacolo che rimane la vera ultima esibizione di Lucio Dalla

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