Nel gioco delle tre carte sbuca anche Charlotte Rampling, una carriera lunga 50 anni iniziata con Richard Lester, esplosa con Visconti e Boorman, ma ancor di più con Il portiere di notte della Cavani (1974) dove la relazione sadomaso tra aguzzino e vittima dei lager fece storcere molti nasi. Via via continua ad affascinare ne Il Verdetto con Paul Newman, e ancora negli anni 2000 nei film di Ozon, e ne Le chiavi di casa di Amelio. Mai una nomination, ma una polemica non proprio edificante un mese fa di fronte alla protesta dei colleghi di colore (“forse gli attori neri non meritavano di entrare in finale degli Oscar”) che le potrebbe costare il premio nonostante l’interpretazione in 45 anni di Andrew Haigh sia semplicemente perfetta.
