Con la crisi dei rifugiati l’Unione Europea si sta “giocando la sopravvivenza di Schengen“. A dirlo è la direttrice generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, parlando al World Economic Forum di Davos. Dopo che diversi Paesi Ue hanno ripristinato i controlli alle frontiere e il premier francese Manuel Valls è tornato a ribadire che “l’Ue non può accogliere tutti i migranti”. “La crisi dei migranti è un po’ come o la va o la spacca secondo il mio personale punto di vista – ha dichiarato Lagarde secondo quanto riporta il Guardian – e rischia di mettere in serio pericolo il trattato di Schengen (l’accordo europeo per libera circolazione delle persone e delle merci, ndr).

Anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi torna nuovamente su Schengen, ribadendo che chi ritiene che questo e la chiusura della frontiere siano i veri nodi da risolvere, “non solo fa un passo indietro, ma tradisce l’idea di Europa“. Centrale nell’intervento del premier anche il no alla paura che il terrorismo cerca di portare e contro cui il vero antidoto è “la cultura”.

Lagarde ha dichiarato che “il Fondo monetario internazionale ha due grandi preoccupazioni: una è la Brexit e l’eventuale accordo tra il Regno Unito e l’Unione Europea, e l’altra è la crisi dei rifugiati, un problema decisivo per l’Europa”. Che alcuni Paesi stiano pensando a un drastico blocco del flusso migratorio, con la chiusura delle frontiere, è quanto ha sostenuto anche l’edizione online del Financial Times, secondo cui i leader europei stanno ipotizzando “un drastico piano” per frenare l’ondata di migranti attraverso i Balcani, bloccando il passaggio dei profughi in Macedonia, paese non Ue, e isolando la Grecia, sopraffatta dall’arrivo degli immigrati.

Secondo il quotidiano, l’ipotesi di “recingere” la Grecia prende corpo in quanto crescono i timori che il piano europeo di ottenere dalla Turchia un argine ai migranti in cambio di 3 miliardi di euro di aiuti non sia riuscito a dare i risultati sperati, quello di ridurre il flusso di richiedenti asilo in Europa. Il piano è stato discusso mercoledì, scrive il Financial Times, da ambasciatori dell’Unione dopo che Miroslav Cerar, premier della Slovenia, ha inviato una lettera ai suoi omologhi europei chiededo un “aiuto diretto” alla Macedonia per bloccare “alcuni migranti irregolari dall’attraversare la frontiera Grecia-macedone”.

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