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Migranti, naufragi al largo dell’Egeo: 45 morti e 30 dispersi. Tra le vittime almeno 20 bambini

Un barcone si è rovesciato al largo dell'isola di Farmakonissi, l'altro davanti all'isola di Kalolimnos. Il premier francese: "L'Europa non può accettare tutti o le nostre società verrebbero destabilizzate"
Migranti, naufragi al largo dell’Egeo: 45 morti e 30 dispersi. Tra le vittime almeno 20 bambini
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Ancora vittime tra i migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo e raggiungere l’Europa. Secondo la guardia di costiera turca, ci sarebbe stato un terzo naufragio al largo dell’Egeo che ha fatto salire il numero delle vittime a quarantacinque. Nel primo caso un barcone con a bordo 48 persone si è rovesciato davanti all’isola greca di Farmakonissi provocando la morte di oltre dieci persone. In un altro naufragio, davanti all’isola di Kalolimnos, sono affogati decine di altri migranti: 26 le persone tratte in salvo. Nel complesso, hanno perso la vita almeno 20 bambini, ma sono ancora in corso le ricerche. Infatti rimangono dispersi ancora una trentina di migranti. I barconi era partiti dalle coste turche.

Ieri, 21 gennaio, altre 12 persone erano affogate in un naufragio vicino alla costa turca di Smirne. Il barcone, sovraccarico, era diretto all’isola greca di Lesbo. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, nelle prime tre settimane del 2016 sono stati oltre 100 i migranti che hanno perso la vita nell’Egeo mentre tentavano di raggiungere la Grecia.

Intanto sul piano politico e del confronto in Europa (che mette in difficoltà anche le relazioni tra Italia e Ue proprio sulla questione turca) il premier francese Manuel Valls è intervenuto sull’emergenza migranti. “Non possiamo dire o accettare che tutti i rifugiati possano essere accolti in Europa – ha affermato ai microfoni della Bbc – Il primo messaggio che dobbiamo mandare adesso è, con la massima fermezza, quello che non accoglieremo tutti i rifugiati in Europa altrimenti le nostre società verrebbero completamente destabilizzate”. Più ottimista invece il presidente della Bce, Mario Draghi, secondo cui l’emergenza profughi rappresenterà per l’Europa una grande sfida ma anche un’opportunità: “E’ il più grande progetto di investimenti pubblici che ci sia stato in molti anni –  ha affermato a Davos (Svizzera) durante il World economic forum – Sono fiducioso che verrà raggiunto un accordo ragionevole”.

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