Un’operazione congiunta delle Digos di Cremona e di Milano ha portato all’arresto di tre persone (oltre a tre denunce e diverse perquisizioni), responsabili dei disordini avvenuti a Cremona il 24 gennaio scorso, durante una manifestazione antifascista promossa dal centro sociale Dordoni. Un corteo, al quale parteciparono esponenti dei centri sociali provenienti da tutta Italia, che degenerò in violenza nelle vie vicine al centro: vetrine e sportelli bancomat distrutti e assalto al comando della polizia locale.

L’operazione di oggi è scattata all’alba e ha visto impegnate numerose pattuglie della polizia. Sono finiti gli arresti Filippo Esposti, 27 anni, cremonese, militante del Dordoni; Kulit Tiwana, 24enne indiano naturalizzato italiano, vicino al centro sociale Kavarna; Giovanni Codraro, palermitano 23enne, attivo nei collettivi universitari. Mandato d’arresto anche nei confronti di un bresciano, Samuele Tonin, 26 anni, che al momento si trova in Francia. Per tutti l’ipotesi di reato è concorso in devastazione.

Dei tre denunciati, due sono cremonesi e uno milanese. Al vaglio degli inquirenti anche la posizione di un minorenne, sempre cremonese. I dettagli dell’operazione sono stati spiegati dal procuratore della Repubblica di Cremona Roberto di Martino e dal questore Gaetano Bonaccorso; presenti anche i dirigenti Digos. Importante per mettere a segno l’operazione di oggi, hanno sottolineato gli inquirenti, è stato il recupero del vestiario e dei caschi, utilizzati quel giorno, abbandonati in un’area dismessa della città. Gli investigatori sono risaliti ai negozi dove sono stati acquistati gli articoli. E proprio il cremonese avrebbe avuto il compito di acquistare caschi e bastoni. Decisiva, naturalmente, per la identificazione dei facinorosi, la visione del materiale video a disposizione.

Il corteo di gennaio era stato organizzato come risposta al ferimento di un esponente del Dordoni, Emilio Visigalli, che venne picchiato durante una rissa con militanti di CasaPound, pochi giorni prima, finì in coma e vi restò per settimane. Intanto, sempre per quei fatti, è fissato per il 12 gennaio il processo a carico delle quattro persone già arrestate a marzo e giugno, accusate di devastazione, saccheggio e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. A giudizio immediato, perché secondo il pm Fabio Saponara “la prova appare evidente”, vi finiranno Mattia Croce, 21 anni, cremonese, frequentatore del centro sociale Kavarna, il bresciano Aioub Babassi, 21, Matteo Pascariello, 24, bolognese residente a Lecce, e Mauro Renica, 31, bresciano appartenente al centro sociale Magazzino 47.

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