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Lamar Odom, stella Nba ed ex marito di Khloe Kardashian, ritrovato privo di sensi in un bordello

Avrebbe assunto – secondo alcuni testimoni, tra cui il proprietario del Love Ranch – del “viagra naturale” a base di erbe, ma i medici non si sono finora espressi sulle cause del grave malore. Trentacinque anni, uno dei giocatori più amati dagli appassionati di basket, ha trascorso una vita al limite fuori dal campo

di Andrea Tundo

Lamar Odom, stella Nba e due volte campione con i Lakers di Kobe Bryant, è stato trovato in stato d’incoscienza in un bordello del Nevada. E ora lotta tra la vita e morte in un ospedale di Las Vegas. Avrebbe assunto – secondo alcuni testimoni, tra cui il proprietario del Love Ranch – del “viagra naturale” a base di erbe ,ma i medici non si sono finora espressi sulle cause del grave malore. Trentacinque anni, Odom, uno dei giocatori più amati dagli appassionati di basket, ha trascorso una vita al limite fuori dal campo. Ma per comprendere le cause dei suoi eccessi e i periodi di profonda depressione, bisogna andare alle origini del campione gialloviola.

Fino all’infanzia segnata dalla morte della madre a causa di un tumore quando l’ex Lakers aveva appena 12 anni. La sua adolescenza è proseguita accanto al padre eroinomane prima di spiccare il volo grazie al basket. Gioca per tre anni per l’università di Rhode Island e nel 1999 viene scelto in Nba dai Los Angeles Clippers dove resta per quattro stagioni. Un breve passaggio a Miami, poi l’ingaggio ai Lakers. È qui che trascorre gli anni migliori e più maturi della sua carriera, dopo un avvio stentato e l’ennesima tragedia famigliare. Nell’agosto 2006, il terzogenito, Jayden, muore ad appena sei mesi per la sindrome della morte in culla. Un evento che segna la vita di Odom e la relazione con Liza Morales, mamma di altri suoi due figli. Nel 2009 e nel 2010 vince due volte il titolo accanto a Kobe Bryant e Pau Gasol, venendo eletto “sesto uomo dell’anno” nel 2011.

È un momento sereno, i fantasmi sembrano lontani. Lamarvelous – come viene soprannominato giocando sul nome e sul termine “marvelous”, magnifico – nel settembre 2009 sposa Khloe Kardashian, sorella minore di Kim. Un fidanzamento lampo a cui seguono nozze da reality. Ma nonostante i successi, i fantasmi riappaiono. Si materializzano nel periodo del ritorno ai Clippers, dopo un anno ai Dallas Mavericks. Scompare per tre giorni dopo un litigio con la moglie che vuole costringerlo a farsi curare per la sua presunta dipendenza da crack. Viene ritrovato e il 30 agosto 2013 i poliziotti lo fermano mentre, ubriaco, è al volante. Troppo per Khloe Kardashian, che quattro mesi dopo chiede il divorzio. Nel 2014 c’è anche rapidissimo passaggio in Spagna, al Saski Baskonia: appena due gare prima che un infortunio alla schiena lo costringa a far ritorno negli Stati Uniti, dove tenta senza successo un’altra avventura ai New York Knicks.

Poi la cronaca di queste ore. Il Love Ranch di Crystal, il viagra alle erbe e il cognac, come riporta il Los Angeles Times, il ritrovamento nel pomeriggio di martedì, la corsa in un ospedale della zona e il tentativo di trasferimento in elisoccorso a Las Vegas, reso impossibile dalla stazza del cestista. Quindi il trasferimento in ambulanza al Sunrise Hospital, dove tra gli altri in queste ore è arrivato anche l’amico ed ex compagno Kobe Bryant. E attorno al cui letto si stringe tutto il mondo della Nba e del basket.

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