“Io sono genovese”. Martedì 6 ottobre, a palazzo Tursi sede del municipio di Genova, il sindaco Marco Doria consegnerà l’attestato di cittadinanza genovese ad una folta rappresentanza di studenti delle scuole della città, tra i quali figurano figli e figlie di immigrati, nati a Genova ma privi della cittadinanza italiana. E’ un modo per sollecitare l’approvazione della nuova legge che dovrà riconoscere lo ius soli, ossia il diritto ad ottenere la cittadinanza italiana per chi nasce nel nostro Paese. Il testo approvato dalla commissione Affari costituzionali della Camera prevede tuttavia che lo ius soli sia temperato dal cosiddetto Ius culturae.

I genitori del bambino che chiede la cittadinanza dovranno avere un permesso di soggiorno a tempo indeterminato, permesso che può essere rilasciato solo a chi lo ha ottenuto da almeno cinque anni. Inoltre la famiglia deve dimostrare di avere un reddito minimo non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale. In base alla ius culturae, i ragazzi, figli di genitori stranieri, che sono entrati in Italia entro il compimento del loro dodicesimo anno di età, potranno ottenere la cittadinanza italiana se avranno frequentato in maniera regolare “per almeno cinque anni gli istituti scolastici appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale idonei al conseguimento di una qualifica professionale”. Condizione introdotta dagli emendamenti è che il ciclo delle scuole primarie sia stato superato con successo, in caso contrario si dovrà attendere. Le modifiche apportate al testo originario stanno suscitando critiche da più parti perché introducono il reddito come elemento discriminatorio, lasciando fuori persone regolari che attraversano momenti di difficoltà economiche.

Nel 2014 gli alunni con cittadinanza non italiana erano il 9% del totale. In forte crescita la quota dei nati in Italia. Gli alunni con cittadinanza non italiana nati nel nostro paese rappresentano ormai il 51,7% del totale degli alunni figli di migranti.

L’assessore alla legalità, Elena Fiorini, spiega a ilfattoquotidiano.it. “L’odg approvato dal consiglio comunale vincola sindaco e giunta ad assumere una iniziativa a favore del diritto di cittadinanza. Abbiamo convocato una rappresentanza di studenti delle scuole medie genovesi e dei primi anni delle superiori: 500 ragazzi e ragazze, cittadini genovesi e italiani e ragazzi che pur essendo nati in città non hanno la cittadinanza italiana. E’ un modo per affermare che tutti coloro che nascono a Genova per il Comune sono genovesi, senza distinzioni di origine”. L’assessore alle Istituzioni scolastiche, Pino Boero, conferma il valore simbolico e inclusivo dell’attestato di cittadinanza: “La scuola è, o dovrebbe essere, il luogo privilegiato di interscambio culturale. Nelle scuole dell’infanzia del Municipio Centro.Ovest la percentuale di bambini nati in città ma privi della cittadinanza italiana è tra il 90 e il 95%. Sarà una cerimonia all’insegna della leggerezza, con musica, le gags del comico Enrique Balbontin e la presenza di due calciatori, in rappresentanza del Genoa e della Sampdoria”.

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