“Se l’intercettazione su Crocetta non esiste o non è dimostrabile che sia vera, l’Espresso evidentemente si è fatto abbindolare da qualcuno che gli ha rifilato un bidone. Quindi, l’Espresso deve chiedere scusa, chiudere e il suo direttore deve venire a zappare la vigna con me”. Sono le parole di Antonio Di Pietro, intervenuto a “Ecg Regione Lazio”, su Radio Cusano Campus. L’ex magistrato spiega: “Sul caso Crocetta bisogna vedere come stanno i fatti. L’Espresso scrive una cosa che se non fosse vera dovrebbe portare alla sua chiusura. Non è possibile trattare così le persone, se non si ha la sicurezza di ciò che viene scritto. E se fosse un’intercettazione illegale, sarebbe ancora peggio. Se invece il fatto è veramente avvenuto, è talmente grave che Crocetta dovrebbe andarsene subito. Ma in ogni caso mi sembra che Crocetta sia un governatore che parla molto e combina poco in Sicilia”. Poi dà la sua idea su come siano andati i fatti: “Dal punto di vista tecnico, ci sono 3 ipotesi: l’intercettazione non esiste e un giornalista si è fidato della fonte sbagliata. Oppure l’intercettazione è illegale, fatta senza l’autorizzazione della Procura. Nella terza ipotesi, in una inchiesta così complessa sono state fatte migliaia e migliaia di intercettazioni, chi le ha sbobinate si è concentrato sulle più importanti, le altre potrebbero essere ancora rimaste nell’ambito delle attività investigative della polizia giudiziaria. Qualcuno” – continua – “le ha sentite ed è andato a riferirle, facendo un atto gravissimo, perché ha raccontato un atto coperto da segreto istruttorio. Resta il fatto che il procuratore generale dice che non esistono e quindi bene ha fatto Crocetta a denunciare l’Espresso, in quanto il fatto è così grave che non ci si può più nascondere dietro il segreto giornalistico“. Di Pietro esprime scetticismo sulle intercettazioni: “Vanno sempre usate con le pinze, io non le utilizzavo all’epoca di Mani Pulite, se non per qualche riscontro obiettivo“. L’ex leader dell’Idv si esprime poi sulla situazione di Roma e sull’addio di Verdini a Forza Italia: “Io e Berlusconi siamo stati quelli più traditi da quelli a cui abbiamo dato qualcosa. Ma nel caso del Cavaliere, chi la fa l’aspetti. E’ stato ripagato con la stessa moneta che ha usato ai tempi in cui è andato alla ricerca dei traditori dell’Idv, come Razzi e Scilipoti. Sergio De Gregorio? Lui, furbacchione, almeno ha confessato tutto. Dice di essere stato illuminato dal Signore. Per me ha avuto un’illuminazione da San Vittore

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