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“Cari turisti, le toilette sui treni si usano così…”. Fa discutere l’iniziativa delle ferrovie svizzere rivolta ai visitatori asiatici

Nella zona del monte Rigi, i responsabili della comunicazione delle ferrovie locali hanno deciso di affiggere dei cartelli esplicativi per i tanti cinesi che visitano la regione e che, a quanto pare, hanno problemi a usare il wc in maniera convenzionale

di Domenico Naso

Gli asiatici lo fanno strano. Andare in bagno, a quanto pare. Almeno quando visitano la Svizzera. È quello che ha affermato tale Roger Joss, responsabile comunicazione delle Ferrovie del Rigi, al quotidiano svizzero 20 Minuten. Il flusso turistico sul Monte Rigi, vetta di quasi 1800 metri nel cantone di Lucerna, è aumentato di dieci volte negli ultimi dodici mesi, e questo è senza dubbio un dato incoraggiante per la zona. Ma gli svizzeri, la cui pulizia maniacale è leggendaria, si sono accorti che i turisti asiatici (soprattutto quelli cinesi) hanno qualche problema nell’utilizzo delle toilette dei treni. A quanto pare, i viaggiatori cinesi, per fare i loro bisogni, salgono con i piedi sulla tazza, con sommo dispiacere degli addetti alle pulizie a bordo, che si trovano ad affrontare una mole di lavoro decisamente maggiore.

Ecco, dunque, che i solerti elvetici hanno pensato bene di stampare e affiggere in bella vista nelle toilette dei treni dei cartelli esplicativi che indicano ai danarosi visitatori asiatici come utilizzare il wc. “C’è chi fa i bisogni nella doccia e non nel water”, fa sapere incredulo Marcel Furer, responsabile turistico del Kandertal. Ecco il perché della brochure-vademecum, “senza voler fare la morale con l’indice puntato”, aggiunge però il politicamente corretto Furer.

Il turismo consapevole è un tema molto serio, e di solito riguarda le abitudini sin troppo disinvolte dei viaggiatori occidentali in giro per il mondo. Stavolta tocca agli asiatici (cinesi in primis, ma anche i più “occidentalizzati” coreani) e le “istruzioni per l’uso” sono qualcosa di più di una semplice bizzarria elvetica. Forse noi occidentali non siamo abituati a ospitare flussi corposi di turisti orientali (un fenomeno relativamente recente), e forse loro non sono abituati alle nostre usanze. Basterebbe conoscersi a vicenda un po’ di più, possibilmente evitando di fare la solita figura degli occidentali che si sentono superiori e tentano di civilizzare i “barbari” di turno.

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