Si è sparato con un fucile al petto poco dopo le 6.30, nel suo ufficio di Cadoneghe, alle porte di Padova. Egidio Maschio, 73 anni, fondatore con il fratello Giorgio del gruppo delle macchine e attrezzature agricole Maschio Gaspardo, si è ucciso mercoledì 24 giugno nella sede dell’azienda. Il corpo senza vita è stato trovato da un dipendente.

Il gruppo è nato nel 1964, quando i due fratelli hanno avviato la produzione nella stalla di casa. Oggi è una multinazionale con 16 centri produttivi in Italia e tre all’estero.

Secondo il Corriere del Veneto l’amico imprenditore Mario Carraro è stato tra i primi ad accorrere in azienda: “Sono gesti che vanno al di là della nostra comprensione” ha detto. Le motivazioni del suicidio sono ancora da capire. Una ventina di giorni fa, racconta il Mattino di Padova, Maschio aveva annunciato la nomina di due nuovi manager con compiti di gestione dell’azienda: “Questo è un cambio storico per la nostra azienda – aveva detto l’imprenditore – e fondamentale per preparare la futura nuova fase di crescita. Dopo il 2009, in un periodo in cui molte aziende italiane hanno perso competitività e ridotto gli investimenti, noi abbiamo continuato a investire crescendo in termini di fatturato, posti di lavoro e quote di mercato. Ora è necessaria una fase di consolidamento e sono sicuro che la scelta di affiancare alla famiglia Maschio due manager di grande esperienza in campo industriale e finanziario rappresenti la direzione giusta per affrontare le prossime sfide”.

A dirsi sconvolto dalla morte dell’industriale è il presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “L’ho sempre stimato, sia come uomo che come imprenditore: è stato un emblema della determinazione, del coraggio, della voglia di fare, di progredire, di creare, tipica della miglior imprenditoria veneta. In questi anni di difficoltà – aggiunge Zaia – Egidio ha dato un grande esempio, gettando sempre il cuore oltre l’ostacolo, investendo e assumendo, inviando così uno straordinario messaggio di positività”.

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