“Avevamo scelto una cartolina con le foto delle Dolomiti ma quelle le avete viste già, quindi guardate dove eravamo noi. Merano. Saluti, Sara e F.”. A Torre del Lago il saluto dall’Alto Adige è arrivato. Peccato fosse di 6 anni prima. Tanto infatti hanno impiegato le Poste per recapitare una cartolina. Spedita nel 2009 da Avelengo, in provincia di Bolzano, è arrivata nel paesino versiliese solo ora, al ritmo di 180 metri al giorno.

francobolloA imbucarla e riceverla, Sara Fambrini, 28 anni. Era in vacanza col fidanzato nel Nord Italia, nell’agosto del 2009. Avevano deciso di condividere un “pezzetto” di panorama con i cari a casa. Il timbro riporta la data 17 agosto 2009. Ma della cartolina si perse ogni traccia. Fino a che qualcuno in Poste Italiane non l’ha ripescata e non l’ha fatta arrivare a destinazione. Una bella sorpresa? Per niente: nel frattempo Sara e F. si sono lasciati e lei non voleva più sentirne parlare. “Visto come è finita la relazione – dice Sara – quando è arrivata la cartolina ho provato rabbia. Non sapevo se usarla come carta in bagno o per accendere il fuoco” ironizza la ragazza a ilfattoquotidiano.it.

cartolina retroNon si è trattato di uno scherzo giocato dall’ex: a consegnarla è stato proprio il portalettere. “Forse – immagina Sara – alle Poste avevano smarrito quel pacco. Nella stessa mandata è arrivata un’altra cartolina che avevo inviato agli zii. Non me ne ricordavo nemmeno più. Alla fine ho pensato che è una fortuna che sia solo una cartolina, figuriamoci se fosse stata una cosa più seria ed importante. Viva Poste Italiane! L’ho appesa sul camino dove ho tutte le cartoline e ogni volta che la vedrò ci farò una risata”. Quello di Torre del Lago non è l’unico caso. Di recente ne è emerso uno anche peggiore: dalla Sicilia alla Sardegna in 9 anni. La lettera, spedita con posta prioritaria il 6 luglio 2005 da Agrigento, fu consegnata al destinatario, a Oristano, il 24 settembre 2014.

Articolo Precedente

Rimborsopoli, Cota: “Mutande verdi? Strumentalizzazione. Erano pantaloncini”

next
Articolo Successivo

Laudato si’, Petrini e l’enciclica: “Momento di svolta nella storia della Chiesa”

next