Coratti, Odevaine, Ozzimo sono dei compagni di partito, ma molto lontani dal mio mondo. Sono un’autorità morale nel Pd, ma non ho mai imposto nessun nome in Campidoglio”. Così Goffredo Bettini, l’europarlamentare, perno del Pd romano, risponde alle domande su Mafia Capitale, a margine di un convegno sull’immigrazione alla libreria Arion di piazza Montecitorio. “Io denunciavo il problema della degenerazione di un Pd diviso fra bande sei anni fa in un mio libro, dicevo le stesse cose che oggi scrive Fabrizio Barca nella sua relazione”, continua Bettini che, però, difende a spada tratta le scelte nazionali e il lavoro di Matteo Orfini. “C’è stata una reazione politica e – spiega – abbiamo commissariato il partito. Zingaretti e Marino sono dei galantuomini, rappresentano il rinnovamento”. Però sul sindaco aggiunge: “Gli consigliai a dicembre di sciogliere la giunta e tornare alle urne forte di un’immagine pulita e credibile, per me era la linea giusta, oggi  la situazione è diversa, la magistratura è intervenuta, spero abbia fatto pulizia, ho piena fiducia nel lavoro di Pignatone, se ci saranno altri arresti vedremo”. Sulla querelle tra la minoranza Pd e il premier Matteo Renzi si schiera con il secondo: “La loro è una scelta irresponsabile e avventurosa, o accettano le regole o non si convive”  di Irene Buscemi

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