Una nuova associazione politica, “embrione” di una nuova destra, che farà capo a Raffaele Fitto. Dopo il misero 4 per cento raccattato alle elezioni in Trentino Alto Adige, la scissione dentro Forza Italia sembra sempre più vicina. Nella associazione, che confluirà nel gruppo dei conservatori-riformatori del Parlamento europeo, sarebbero infatti pronti a entrare 30 parlamentari azzurri. Non più un cambio generazionale interno a Forza Italia quindi, ma l’ipotesi sempre più concreta di un nuovo partito che abbia alla base “i valori fondanti dell’ex Popolo della Libertà”, proponendosi come guida e riferimento per tutti i moderati italiani e raccogliendo l’eredità del movimento lanciato da Silvio Berlusconi nel 2007  e sospeso 6 anni dopo per convergere nel rilancio di Fi.

Del resto, diceva ieri lo stesso Fitto a margine di una iniziativa di sostegno del candidato in Puglia Francesco Schittulli, Forza Italia “non c’è più”: “Non lo dico io, lo dicono loro stessi che Forza Italia non c’è e non ci sarà più. E purtroppo lo dicono gli elettori che in massa l’hanno abbandonata e che oggi hanno lanciato un segnale chiaro. Le elezioni di Bolzano di Trento mi sembra che siano indicative: percentuali imbarazzanti”.

Sono dati, secondo Fitto, che “testimoniano come il centrodestra non si possa rifondare con qualcuno che decide chi e come debba riunirsi ma su programmi seri e sistemi che si richiamino veramente alle esperienze degli altri Paesi, a partire da quella dei repubblicani americani che affidano agli elettori con le primarie la decisione su chi deve avere un ruolo o meno”.

Il riferimento, manco a dirlo, è alla leadership consunta ed evidentemente poco attrattiva dal punto di vista elettorale di Silvio Berlusconi, che da un lato annuncia il grande avvento di un “partito Repubblicano”, dall’altro si ritrova a capo di un piccolo partito balcanizzato nelle posizioni politiche dopo l’avanti-indietro sul patto del Nazareno e sulle riforme del governo Renzi.

E non è un caso che l’annuncio del nuovo soggetto arrivi nel giorno in cui lo stesso Silvio Berlusconi ha deciso di sciogliere le riserve sulla sua visita elettorale proprio in Puglia, terreno della frattura insanabile tra l’ala dei Ricostruttori legata a Fitto e il cerchio magico fedele all’ex Cavaliere. L’ex premier, dopo il “voltafaccia” di Schittulli, divenuto a tutti gli effetti candidato fittiano, avrebbe dovuto spendere due giorni girando in lungo e in largo il tacco d’Italia per dare sostegno ad Adriana Poli Bortone. Al momento invece, sembra che l’ex premier si presenterà per un unico comizio a lecce il 15 maggio. La Puglia è notoriamente terreno di Raffaele Fitto, lì l’ex governatore ha la sua base elettorale, e potrebbe quindi trasformarsi in una esposizione mediatica in negativo per Berlusconi proprio all’indomani della sonora bastonata incassata a Trento e Bolzano, dove il partito è sceso al 4%. L’entusiasmo del commissario Vitali non ha convinto i fedelissimi dell’ex premier, che hanno dovuto rimediare all’annuncio dettato dall’euforia senza incappare nell’incidente diplomatico. E se gli alleati-nemici della Lega Nord gongolano vedendo la difficoltà dell’ex leader, intanto Fitto prosegue la sua marcia: la nuova associazione politica, che sarà presentata a Roma nei prossimi giorni, avrà rappresentanti in tutte le regioni. L’iniziativa si sarebbe rafforzata in un dialogo con l’area politica che fa riferimento a David Cameron, reduce dal trionfo alle elezioni in Gran Bretagna. E l’obiettivo sarà “evitare una transumanza verso il Pd”.

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