Fare di una passione il proprio mestiere è il sogno di una vita che in tanti hanno chiuso nel proprio cassetto. Qualcuno ci riesce – i più fortunati – altri no. Riuscire in quest’ardua impresa con due delle cose che più si amano è davvero una rarità e Fabio Branca ci sta riuscendo con successo. Uno dei più talentuosi fenomeni degli ippodromi internazionali, da sempre è appassionato di cavalli e di musica deep e techno, da qualche anno sta emergendo come dj e selector, facendo gavetta in alcuni dei più noti club toscani e, come per la professione di fantino, sta bruciando le tappe davvero in fretta. Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua storia.

Fabio Branca nasce trent’anni fa a Dorgali in Sardegna, terra dove è normale andare a cavallo, e fin da piccolo per lui montare in sella è più di un gioco. A 14 anni si iscrive ad una scuola per fantini e a 16 inizia la sua folgorante carriera che lo porta appena ventenne a diventare campione italiano. Una serie di infinite vittorie che hanno dato notorietà e benessere economico, forse un po’ troppo in fretta, ad un giovane estroverso e fuori dagli schemi che così si perde un po’, come spesso accade, e passa qualche anno di crisi. Per riprendersi passa un periodo all’estero (in Irlanda) e torna poi nel 2009 in splendida forma per firmare un contratto con la scuderia Effevì di Felice Villa. Da quel momento è di nuovo un protagonista assoluto degli ippodromi di mezzo mondo. Vince di tutto, dal Gran Premio di Milano alle corse più prestigiose, tanto che a contenderselo ora sono in molti, dalle scuderie inglesi a quelle arabe e giapponesi. Ma per il momento Fabio, attaccato alla sua scuderia e alla sua terra, non sembra proprio essere interessato.

Anche perché si sta sempre più affermando come dj, suo secondo amore. La passione per la musica è fortissima. Lui subito dopo essere sceso da cavallo, ci racconta, torna a casa e scarica l’adrenalina indossando le cuffie e suonando dietro alla sua consolle (la prima l’ha comprata a 20 anni) per tre o quattro ore, da solo o in compagnia di amici. Una passione talmente forte che a Pisa, dove risiede, ha dovuto cambiare casa diverse volte, per problemi con i vicini che spesso si lamentavano dei suoi set. Il suo primo djset è stato per una festa privata in villa a 25 anni e da li, come per la sua carriera di fantino, è stato un susseguirsi di successi che lo hanno visto infiammare i dancefloor di locali come il Frau Marlene di Torre del Lago (nel 2011, per tre mesi tutti i sabati nel periodo in cui era lontano dagli ippodromi), il King Club di Livorno dove ha suonato con dj Farfa, il club underground La Centrale di Pisa e molti altri. Fabio predilige le sonorità deep e techno e nei suoi set spazia tra queste a seconda del suo umore e del pubblico presente in sala, proponendo il meglio di ciò che ascolta e compra (in media cento dischi al mese). Adora fare i warm-up, ovvero le aperture di serata, quelle che servono a scaldare la pista prima degli special guest del locale dove suona, e tra i suoi dj favoriti c’è Ilario Alicante, dj e producer di origine livornese oggi superstar internazionale e membro della label Cocoon (quella di Sven Väth). A breve dovrebbe fare delle date al Mora Mora di Lido di Camaiore, al Level di Forte dei Marmi e al Faruk di Viareggio, ma presto anche in altre famose location di tutta Italia. Sempre compatibilmente con il suo impegno di fantino!

Articolo Precedente

Renzo Arbore: “Rai privatizzata? Sarebbe più commerciale. E abbiamo visto i danni di quella tv”

next
Articolo Successivo

Alba Rohrwacher, la ‘Vergine giurata’ che incanta le sale: “Farsi uomo in quel modo ha qualcosa di fragile e romantico”

next