Sarà primavera. Ma anche estate, autunno, inverno. Le stagioni del miglior cinema europeo, in otto incontri, a Bari, per il Festival presieduto da Ettore Scola e diretto da chi già fu alla guida di Venezia, Laudadio, Felice di nome e di fatto per aver trasformato il piccolo Festival di Bari, il Bif&st, in una realtà in cui a latere di un ricchissimo programma, dal 21 al 28 marzo, si daranno appuntamento alcuni dei più grandi registi viventi. Otto lezioni di cinema. Otto momenti preziosi, organizzati in occasione del novantesimo anniversario della Fipresci, la federazione mondiale dei critici cinematografici, preceduti da una proiezione di un’opera particolarmente significativa.

Si inizierà da Alan Parker e dal suo Fuga di Mezzanotte che nel ’78 raccontò al mondo la brutale durezza delle carceri turche attraverso gli occhi e le sofferenze di un turista americano fermato con due chili di hascisc in prossimità del check-in all’aeroporto di Istanbul. Un racconto che fu sceneggiato da un giovane Oliver Stone. Una narrazione che fece epoca e che secondo il vero protagonista della vicenda, Billy Hayes, arrestato nel 1970 in Turchia, non aveva nella verosimiglianza il suo punto d’onore. Parker al tempo sostenne che: “Mettere qualche turco buono sarebbe stato come fare vedere un nazista che offre una sigaretta agli ebrei che entrano nella camere a gas”. Tornerà a discuterne con Derek Malcolm in Puglia, lasciando poi spazio nei giorni successivi ai suoi colleghi. Jean-Jacques Annaud parlerà con il grande Michel Ciment dopo aver rivisto Sette anni in Tibet, mentre Ettore Scola lo farà alla fine di Una Giornata particolare, appena restaurato dalla Cineteca Nazionale.

Oltre a interrogarsi su temi secolari grazie a Edgar Reitz con il suo Heimat e al Premio Oscar Andrzej Wayda e alla sua analisi dei crimini sovietici durante la Seconda guerra mondiale, il pubblico del teatro Petruzzelli potrà ritrovare uno dei più riusciti film di sempre sul terrorismo, la visione di Margarethe Von Trotta intitolata Anni di Piombo, Leone d’Oro a Venezia nel 1981 e indagine politica e familiare sulla banda Baader Meinhof, svolta quasi in tempo reale.

Storia recente, storia passata, storia privata e anomalie pubbliche, come la lezione di Nanni Moretti a poco più di un mese dalla sua probabilissima presenza, in concorso, al Festival di Cannes. Proprio da un film premiato tra gli applausi in Francia, Caro Diario, Moretti prenderà il largo per navigare con la sua lezione a sorpresa, tra le curiosità di chi non è abituato alla sua versione oratoria. A tutti i registi verrà consegnato il Fipresci 90 Platinum Award e a Moretti, nella serata finale del festival, anche il Federico Fellini Platinum Award per l’eccellenza cinematografica toccato lo scorso anno a Paolo Sorrentino. Il Bif&st, sostenuto tra gli altri dall’attivissima Apulia Film Commission, funziona bene. L’anno scorso in 8 giorni si accalcarono 70.000 spettatori. Un tutto esaurito che ha tutta l’aria di potersi ripetere. Nonostante lo storico pessimismo di Moretti, a volte capita che le minoranze apparenti mettano d’accordo tutti.

Dal Fatto Quotidiano del 17 marzo 2015

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