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Monsplasty, l’intervento per ridurre il ‘monte di Venere’: la ‘chirurgia folle’ made in Usa

Non c'è limite alle 'mode estetiche' che arrivano da Oltreoceano: dopo il 'thin gap' o il 'bikini bridge', l'ultima prevede che ogni accumulo di grasso venga rimosso dalla zona pubica

di Elisa D'Ospina

Siete anche voi delle fashion victims? Allora sicuramente avrete sentito parlare della Monsplasty. Per chi non sapesse ancora cosa sia, è la nuova tendenza folle che arriva dagli Usa: un intervento chirurgico che mira a ridurre il monte di Venere in modo che l’osso del pube sia in evidenza. Non bastavano il “thin gap” o il “bikini bridge” a spopolare in rete, ora con l’hashtag #MonsPubic, migliaia di donne di qualsiasi età postano con orgoglio la pelle perfettamente liscia senza nessun accumulo di grasso nella zona pubica. Forum, blog, foto nei social, pare proprio che questa nuova “tendenza” sia uno degli ‘argomenti’ di questa estate 2015.

Non solo un pube magro ma possibilmente depilato. Un altro requisito che impazza soprattutto nei social è la pelle completamente liscia che metta in evidenza le ossa. E dagli Usa ci fanno sapere che esistono anche metodi meno invasivi dell’intervento chirurgico, come l’energia termica a infrarossi o il collagene, che hanno l’obiettivo di tirare la pelle della zona trattata.

Molte donne sicuramente non avranno mai pensato che anche il proprio pube può essere tacciato di avere “problemi di taglia“. Sperando che il popolo femminile deciso a seguire queste tendenze folli sia limitato, forse è bene ricordare che per aver risultati simili c’è sempre photoshop. E se qualche uomo ci facesse venire qualche complesso in materia, c’è una soluzione ancora più rapida: liberarci definitivamente di lui.

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