“Ora che è passata la responsabilità civile dei magistrati, spero che adesso passi anche la responsabilità penale dei corruttori”. Così il sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Roma Paolo Ielo commenta in maniera ironica la legge sulla responsabilità civile dei magistrati durante un convegno svolto a Napoli che aveva come tema portante la corruzione. “Il terreno di cultura della corruzione – spiega il pm – è la selva di leggi di norme e di regolamenti che impediscono al cittadino di adempiere correttamente al suo dovere nei confronti dello Stato. Il primo modo con cui lo Stato trasforma il cittadino in suddito – prosegue Ielo – è non fargli capire cosa deve fare e come lo deve fare e questa – conclude Ielo – sicuramente non è colpa dei magistrati”  di Fabio Capasso

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