La terza votazione si apre con un lungo e divertito colloquio tra il presidente della Camera M5S Luigi Di Maio e il vicepresidente dell’Aula, il Pd Roberto Giachetti, seduti tra i banchi del M5S nell’Aula di Montecitorio. Poi arriva Denis Verdini che prima scherza col frondista “fittiano” Bianconi, ma poi si fa serio e dialoga a lungo col suo capogruppo, il senatore Paolo Romani. La tensione si allenta grazie al siparietto con Ugo Sposetti, che lo avvicina e gli sottrae il portafogli. Poi Verdini si reca a votare e subito dopo è il turno di un serrato dialogo con Pierferdinando Casini. Contemporaneamente Luigi Zanda è a colloquio con Romani. Verdini, che in questi giorni è sempre stato poco in Aula, questa volta s’intrattiene a lungo, ed eccolo, dopo Casini, dialogare con Quagliariello e Zanda, mentre Casini va a parlare con Daniela Santanché. Quando il Senatore del Nuovocentrodestra Gaetano Quagliariello si allontana, arriva il vice Ministro alle Infrastrutture, il socialista Riccardo Nencini. Successivamente Verdini si siede accanto al capogruppo dei Senatori Pd e continua la lunga discussione. Quando i due si allontanano, Verdini raggiunge Daniela Santanchè al centro dell’Emiciclo di Montecitorio e poi lascia l’Aula  di Manolo Lanaro

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