Cultura

Joan Mirò, mostra a Mantova: “Vogliamo riportare la città alla ribalta europea”

130 pezzi dell'artista spagnolo, il più importante esponente del surrealismo, suddivisi in 4 percorsi tematici. Il costo totale dell'esposizione tra gli 800 e i 900mila euro

di Emanuele Salvato

Mantova punta su Joan Mirò per rilanciarsi in grande stile dal punto di vista turistico e culturale. Verrà aperta al pubblico il 26 novembre nelle Fruttiere di Palazzo Te la mostra “Mirò l’impulso creativo” e lì rimarrà fino al 6 aprile. Un’esposizione rinnovata che parte proprio dalla villa progettata da Giulio Romano e poi approderà nelle principali città italiane, europee e mondiali. Quadri, sculture, arazzi, ceramiche… Sarà possibile ammirare 130 pezzi dell’artista spagnolo, il massimo esponente del surrealismo, suddivisi in 4 percorsi tematici: il gesto e la grafica, la forza espressiva del nero, il trattamento del fondo come punto di partenza creativo e la sperimentazione materica. Inoltre, durante il percorso di visita ci si potrà immergere negli spazi ispiratori di Mirò, in particolare gli studi Sert e Son Bote, nei quali sono stati concepiti capolavori unici e inimitabili che hanno consacrato l’artista nato a Barcellona il 20 aprile 1893 e morto a Palma di Maiorca il 25 dicembre del 1983.

Si ritroveranno i pennelli e gli strumenti originali che Mirò utilizzava, arrivati in buone condizioni di conservazione grazie alla cura della Fundacio Pilar i Joan Mirò con la quale il Comune di Mantova e il Sole 24 Ore hanno collaborato per allestire il percorso espositivo. “Con questa mostra – spiega il sindaco di Mantova Nicola Sodano, che è anche assessore alla cultura – vogliamo rimettere la città al centro dell’attenzione europea. Anche se quando dico europea, quelli della Fondazione Pilar i Joan Mirò mi sgridano, poiché per loro si tratta di un lancio mondiale di un nuovo format dell’esposizione che parte proprio da Mantova”. Per questo all’inaugurazione saranno presenti, oltre alla curatrice della mostra Elvira Camara Lopez, anche il sindaco di Palma di Maiorca, dove ha sede la Fondazione, e il nipote dell’artista catalano, Joan Punye.

L’amministrazione comunale per l’allestimento pagherà 365mila euro, mentre tutta l’esposizione arriverà a costare tra gli 800 e i 900mila euro: “Per quanto ci riguarda – prosegue il primo cittadino di Mantova – abbiamo già recuperato 105mila euro da sponsor, per cui abbiamo un’esposizione di 260mila euro. Considerando che contiamo di staccare almeno 50mila biglietti, l’esposizione si ridurrebbe a 200mila euro. Che potrebbero essere anche meno nel caso le nostre previsioni di visita fossero troppo pessimistiche. In ogni caso credo che 200mila euro per una mostra di questo livello possano essere considerati un buon investimento”. Se la mostra Pixar, sempre al Te, ha fatto 80mila visitatori nel 2012, c’è da sperare che Mirò eguagli almeno la popolarità di Monster & Co, Toy Story e compagnia.

Il comparto turistico-commerciale mantovano, in ogni caso, punta molto su Mirò per riprendere un po’ di fiato e far ripartire l’economia. Al sindaco chiedevano un grande evento per far arrivare più turisti in città e questa mostra potrebbe essere quella giusta. A tal proposito è stata pensata una “Mirò Card” in collaborazione con Confcommercio e Confesercenti che prevede una serie di offerte speciali su hotel e ristoranti. Inizialmente la mostra doveva essere realizzata all’interno del Palazzo della Ragione come evento per la riapertura dello stesso dopo i restauri post-sisma del 2012, ma la struttura si è rivelata inadatta a ospitare l’esposizione e metterla a norma – con impianto di climatizzazione e di videosorveglianza – sarebbe costato moltissimo. La vicenda ha anche portato a parecchi litigi all’interno della giunta comunale e allo scontro aperto con l’ex assessore alla cultura Marco Tonelli, che aveva per primo pensato a Mirò al Palazzo della Ragione, ma che poi, vista l’inadeguatezza della struttura, aveva preso contatti con Daniel Buren.

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