Un comizio per pochi quello tenuto dal premier Matteo Renzi (Pd) a Cosenza in occasione della chiusura della campagna elettorale di Mario Oliverio, candidato a governatore della Calabria per il centrosinistra. “Il lavoro non lo creano quelli che utilizzano le parole, lo creano le imprese. Le fabbriche – dichiara Renzi dal palco – non vanno occupate, vanno riaperte”. L’incontro non si è tenuto in piazza, ma in un auditorium che poteva ospitare 800 persone. Fuori dalla sala gli scontri tra centri sociali e polizia. C’è stata qualche carica e il lancio di alcuni lacrimogeni quando un gruppo di persone voleva avvicinarsi all’auditorium poco prima dell’arrivo del premier. “Tempo fa aveva detto che con le uova ci faceva le frittate – dice un precario rimasto fuori dalla sala a manifestare -. A Cosenza, molto probabilmente, aveva paura delle uova di struzzo”. Senza mai pronunciare il nome di Landini, l’incontro è servito al presidente del Consiglio per rispondere al segretario della Fiom: “Il lavoro non lo creano quelli che utilizzano le parole, ma quelli che rimettono in piedi le imprese. Le fabbriche non vanno occupate ma riaperte”. Renzi, infine, si riscopre meridionalista: “È inutile che aspiranti statisti in camicia verde (il riferimento è al segretario della Lega Matteo Salvini, ndr) ci vengano a raccontare che quello del Mezzogiorno è un problema storico. Dopo l’unità d’Italia, il Sud ha subito”  di Lucio Musolino

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Renzi a Landini: “Siamo di sinistra, non abbiamo bisogno dell’esame del sangue”

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