Si dice che gli indiani d’America non videro arrivare le caravelle di Colombo. Seppur guardassero il mare, ai nativi americani quelle grandi navi con le vele bianche parevano increspature fra le onde. Non sapevano come erano fatte delle caravelle, dunque non le riconobbero.
La stessa cosa è capitata a molti osservatori di Italia 5 stelle. Chi si aspettava una Festa dell’Unità non ha visto nulla di riconoscibile, non è riuscito ad incasellare le medesime voci, tipiche di una festa di partito. Alcuni commentatori dicono che chi si aspettava dibattito, partecipazione, proposte politiche e cibo sia rimasto deluso da Italia 5 stelle. No, a rimanere deluso è chi si aspettava una Festa dell’Unità. Gli elementi indispensabili per un evento politico che si rispetti ci sono stati tutti.
Ecco Italia 5 stelle tradotta a chi fa l’indiano.
Affluenza. “Flop” scrivevano in molti, parlando di scarsa partecipazione. Da Circo Massimo i grillini si guardavano intorno e non riuscivano a credere a questi commenti. Ammettendo la buona fede di chi parlava di flop, forse non ha capito che a differenza degli eventi classici, il pubblico non andava misurato sotto al palco. Essendoci centinaia di parlamentari che giravano fra i gazebo, il pubblico era sparso lungo tutta l’area. C’erano migliaia di persone anche fra gli stand. Solo parlamentari liberi di girare senza scorta possono passare tre giorni in mezzo alla gente. Una cosa insolita, come le caravelle per gli indiani. Forse per questo in molti non l’hanno avvistata.
Dibattito. Non ci sono stati dibattiti e momenti di dialogo secondo molti. In effetti chi si aspettava talk show su un palco non ne ha trovati. Il dibattito era ovunque, cittadini ed eletti hanno scambiato idee a tu per tu per tutto il tempo. C’era inoltre un palco laterale dove chiunque poteva salire e dire la sua, fare una proposta, raccontare una storia, fare una critica. C’era anche Pizzarotti, ma attorno aveva solo qualche giornalista. La base, almeno quella presente a Circo Massimo, non si può dire che stia pubblicamente con lui.
Mozioni da votare. Non ce ne sono state, lamentano alcuni. Per molti comprendere che il M5s faccia online le sue votazioni si sta rivelando più difficile di quanto avessero previsto Grillo e Casaleggio. Ma prima o poi ci arriveranno.
Proposta politica. Come ogni grande evento che gode di copertura mediatica è naturale usarlo per lanciare una proposta politica. Secondo alcuni non c’è stata alcuna proposta. Una raccolta firme per proporre un referendum sull’uscita dall’euro cos’è?
Cibo. No, non è un’osservazione superficiale quella sulla mancanza della carne alla brace. È importante anche l’ospitalità in eventi del genere. I punti ristoro erano molti. C’erano prodotti a chilometri zero con “prezzi 5 stelle” come dicono i volontari, che è il contrario di “da 5 stelle” (inteso come hotel): una birra media 3 euro, un panino 3 euro. C’erano anche menù vegani. Sì, non c’erano salsicce alla brace in stile festa dell’Unità, ma birra e vino scorrevano allegramente. Insomma, non era la mensa d’ospedale che descrivono.
Un nuovo segretario, un leader dopo Grillo. Anche comprendere che il M5s sia un movimento senza leader si sta rivelando difficile per molti. Non è stato eletto nessun nuovo segretario perché il M5s non ha questa figura nel suo organigramma. Anzi, non ha neanche un organigramma. E comunque, seppur Di Maio sia molto apprezzato, chi era presente ha potuto constatare che senza ombra di dubbio è ancora Grillo il volto del Movimento. Mentre saliva con la gru, ogni volta che parlava dal palco o girava con la macchinetta elettrica per Circo Massimo, si formava immediatamente attorno a lui una folla di dimensioni ed entusiasmo non paragonabile a quella che si raggruppava per gli altri.
Questo è stato Italia 5 stelle. Ma molti non l’hanno visto. Forse per cecità selettiva, come per gli indiani, o forse per furberia, come per chi l’indiano lo fa.