Perché sono andato in Corea del Nord? Non certo perché mi piace Razzi, ma perché rappresenta un’opportunità di lavoro per tante imprese italiane“. Sono le parole del segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, ospite di Paolo Del Debbio nel suo talk show di approfondimento “Quinta Colonna”, su Rete 4. All’esponente del Carroccio viene mostrato un rvm che immortala la sua visita nel Nord Corea assieme al senatore di Forza Italia Antonio Razzi. Si verifica prima, però, un disguido nella messa in onda del filmato, al punto che il conduttore della trasmissione si spazientisce e sbotta: “Dai, ragazzi, su! Sembrate la pubblica amministrazione“. Salvini poi annuncia: “Il mese prossimo andrò in Russia, perché in un momento di crisi economia è demenziale che l’Europa prenda delle sanzioni economiche nei confronti di questo Stato. Questo costerà agli imprenditori italiani un miliardo di euro. Nel 2014 con Putin si dialoga, non si fa la guerra. Il pericolo è l’Islam, non è Putin. E io cercherò di dialogare con lui”. Alla provocazione di Del Debbio, che gli dà scherzosamente del ‘comunista’, l’europarlamentare leghista mostra la scritta rossa sulla sua t-shirt (“Stop all’invasione”) e replica: “Ho questa maglietta dedicata ai radical chic, che dicono: ‘Accogliamo gli immigrati’. E poi sono i primi a fregarsene. Portateli nella vostra villa di Cortina D’Ampezzo e di Santa Margherita Ligure. E manteneteli voi”. Applausi scroscianti finali al leader del Carroccio non solo dal pubblico in studio, ma anche da abitanti di Reggio Calabria in collegamento con lo studio, quando Salvini accusa gli amministratori locali del Sud di non essere all’altezza della gente che rappresentano. E promette solennemente: “Io sono segretario della Lega Nord, quindi non cambio nome del mio partito. Ma se posso dare una mano anche alla tanta brava gente che ha voglia di lavorare al sud, ci vado straconvinto. C’è ad esempio l’indiano che lavora per una cooperativa, spesso falsa” – conclude – “E io posso chiedere alla Guardia di Finanza di controllare queste cooperative, anziché andare a rompere le palle all’artigiano e al commerciante per lo scontrino di 2 euro?”  di Gisella Ruccia

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