Qualche giorno fa, proprio dalle colonne del Fatto, Loris Mazzetti, storico braccio dentro di Enzo Biagi e protagonista di mille battaglie per la libertà di informazione, aveva lanciato la proposta di dedicare un luogo, a Milano, alla memoria di Enzo Baldoni, ammazzato 10 anni fa in Iraq.
Quella idea è stata raccolta da Articolo21, rilanciata attraverso la piattaforma Change.org, sempre presente in queste campagne civili, e sottoscritta da 15mila persone.
Ieri la petizione è stata consegnata al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che non solo l’ha apprezzata, ma si è anche impegnato ad individuare un luogo da intitolare a Enzo Baldoni.

Forse sarà un giardino a portare il suo nome e a tramandarne la memoria anche a chi, a Milano e non solo, avrebbe preferito dimenticare questo italiano scomodo che tentava di illuminare quello che tanta parte della politica e dei media avrebbero preferito oscurare.
Un abbraccio a Giusy Baldoni e al figlio Guido per la discrezione e la pazienza con la quale hanno sopportato in questi anni, e persino nei giorni del decennale, campagne di diffamazione e calunnia, condotte, spesso, da chi preferisce i cronisti al soldo dei servizi, rispetto a quelli che scelgono di servire l’articolo 21 della Costituzione.

Il futuro giardino Enzo Baldoni sarà il loro giardino e sarebbe bello che, tra fiori, giochi e panchine, si trovasse il modo per ricordare i nomi di chi ha perso la vita per contrastare guerre, terrorismi, oscurità, mafie e malaffare. Un grazie, infine, a quanti, con le loro firme, hanno trasformato una petizione in un giardino.

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