“Prima di uscire per prendere il pane io saluto e bacio tutti i miei cari, perché nessuno può avere la certezza di tornare a casa”. E’ la testimonianza del cittadino palestinese intervistato martedì pomeriggio da Radio Popolare. L’uomo vive a Gaza City e parla un italiano perfetto grazie agli anni di studio nel nostro paese. In un toccante colloquio con la giornalista Michela Sechi, racconta la paura e le difficoltà quotidiane dei palestinesi nei giorni dei bombardamenti. “Per portare mia moglie dal medico – prosegue – ho dovuto lasciare mia figlia di sei anni da sola sotto le bombe”. Secondo la sua testimonianza, “Israele bombarda le case di membri di Hamas morti nel 2005”, edifici dove ora ci sono donne e bambini. Infine l’attacco alla comunità internazionale e ai soccorsi ritenuti “non all’altezza dell’emergenza da parte dell’Unrwa”
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