Attacca con una battuta: “Tre italiani fanno quattro partiti”. E poi inizia il suo comizio, introdotto dal leader Ukip, Nigel Farage. Beppe Grillo debutta a Strasburgo per la riunione del gruppo Efdd e si presenta così agli altri eurodeputati che siedono a fianco del Movimento 5 stelle in Ue. “All’Europa porto un messaggio di amore e pace”, commenta poco prima di entrare nell’aula. I suoi in mattinata hanno partecipato all’inaugurazione dell’ottava legislatura del parlamento Europeo e adesso tocca lui. 

E’ uno dei primi ritorni dopo la campagna elettorale: “Questa è un’Europa”, spiega il leader M5S, “che è fallita, lo sanno tutti, e si sono coalizzati contro me e contro Farage. La mia presenza dimostra un fatto sconcertante, che in un’aula così ci sia io che sono un ‘comedian’ che ho avuto la fortuna o l’intuizione di fondare un movimento di cittadini che fanno tutt’altro, come faccio tutt’altro io. Io faccio la funzione di un capo politico, siamo in streaming, e non posso nemmeno fare battute”.  E poi fa un appello perché vengano bloccati i fondi all’Italia: “Io sono venuto qui a guardare i conti e a dire di non dare più i soldi europei all’Italia perché scompaiono in tre regioni: Sicilia, Calabria e Campania“, quindi “mafia, ‘ndrangheta e camorra”. Grillo si dice europeista: “Io sono il più europeista di tutti. Perché mi sono trovato con Farage? Perché ha delle emozioni. Insieme siamo qui per cambiare da qui questa situazione”. Critica poi l’inno del parlamento Ue, dopo che gli euroscettici dell’Ukip hanno voltato le spalle all’orchestra durante l’inaugurazione: “In Europa non c’è più gioia, perciò lui si è girato. L’inno alla gioia è stato usato da Hitler e dai più grandi killer della storia. La gioia non c’è più, qui dobbiamo sederci e ragionare. Basta con l’Inno alla gioia l’ha usato Hitler per i compleanni, l’hanno usato Mao e Smith in Rhodesia. Basta”.

Grillo attacca il neo presidente del Parlamento europeo, così come già aveva fatto nei mesi scorsi: “Schulz è venuto in Italia a fare campagna elettorale con i soldi pubblici, nostri, contro di me. Ha detto che sono un venticello che passa. Io sono un venticello che passa? Stai attento Schulz perché io ora sono qua con altri diciassette”. Tra i temi sollevati che riguardano l’Italia, anche il problema dell’immigrazione: “I flussi degli immigrati vanno controllati. Abbiamo una situazione impossibile da gestire. Se dobbiamo accogliere chi scappa dalla guerra – ha aggiunto – dobbiamo chiederci chi ha fatto la guerra. Andiamo a vedere perché arrivano dall’Africa, diamo nomi e cognomi a questa gente”. Chiede poi l’abolizione del fiscal compact. “Quest’Europa ci obbliga a fare un fiscal compact, queste parole che la gente non capisce. Abolire il fiscal compact è il primo punto”, ha aggiunto Grillo, che ha parlato di “truffa delle parole”.

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