Abbiamo fatto la prima pagina dei siti di mezzo mondo, almeno quelli di cui sono in grado di capire quel che scrivono. “Silvio Berlusconi fa ripiombare l’Italia nella crisi politica”, titola Le Monde; ed è una sintesi largamente condivisa, dal Wall Street Journal al Financial Times, dalla stampa spagnola a quella tedesca. Il New York Times scrive che lo “showdown” italiano potrebbe “scuotere la stabilità politica” in tutta l’Unione, rimettendo in forse la tenuta dell’euro – e sarebbe un guaio, non solo per noi –.
Da un media estero all’altro, il racconto della crisi è analogo: “Il Cavaliere – prendiamo la versione del Figaro– rischia di essere escluso dal Senato dopo la condanna per frode fiscale e, in una corsa contro il tempo, fa esplodere il governo di coalizione con le dimissioni di 5 ministri del suo partito”. E il Pd, prosegue il giornale, reagisce con vigore in un quadro politico “fortemente degradato”.
Sullo sfondo di questo panorama sostanzialmente uniforme, colpisce l’analisi di El Pais. Resta fermo che il “colpo di grazia” al governo è stato inferto dal Cavaliere, e che Enrico Letta è stato messo in crisi dall’“alleato rivale”. Ma il quotidiano spagnolo chiama in causa senza giri di parole il presidente della Repubblica. Per El Pais, questo è “il secondo fiasco” di Giorgio Napolitano, che si confronta di nuovo con il boicottaggio di Berlusconi, com’era già successo per il governo tecnico di Mario Monti.
“Tutto questo disastro –scrive il giornale- incomincia il 22 aprile”, proprio il giorno della rielezione di Napolitano, sulle macerie del Pd di Bersani, uscito sconfitto e dilaniato dalle presidenziali molto più nettamente di quanto non lo fosse stato alle politiche. Letta – nota El Pais – è il secondo premier insediato al governo dal presidente, “che fallisce nel tentativo di costruire un Paese moderno e affidabile”. “Lo scoglio, sempre lo stesso”, è certamente Berlusconi. Ma le tattiche del Quirinale non riescono ad evitare che la nave Italia vi si schianti contro.
I media esteri vedono le istituzioni impegnate in “una corsa contro il tempo” e pochi si azzardano ad anticipare come andrà a finire, perché –ormai l’hanno capito- la sorpresa, qui da noi, è sempre dietro l’angolo. Anche se i jolly del mazzo sembrano esauriti e gli assi a questo punto bisogna averli nella manica.
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