Si chiama “Whistleblowing“, tradotto significa “soffiare nel fischietto” ed è il sistema che permetterà ai dipendenti del Comune di Milano di vigilare sul buon costume dei colleghi. Il Consiglio Comunale ha infatti approvato la mozione del presidente della Commissione Antimafia, David Gentili, per portare all’interno di Palazzo Marino il sistema informatico destinato alla ricezione delle segnalazioni “circostanziate” e “in buona fede” relative a reati, irregolarità o altre anomalie, già adottato nel Nord Europa.

E’ lo stesso Gentili a spiegare al fattoquotidiano.it il progetto: “E’ una soluzione proposta da Transparency Italia, già adottata dalle pubbliche amministrazioni scandinave e anglosassoni e applicata in alcune aziende private”. Il funzionamento è semplice: “E’ una procedura che valorizza le segnalazioni che i dipendenti pubblici fanno di comportamenti a rcschio o di comportamenti illeciti”. Un sistema che dovrebbe prevenire corruzione, concussione, peculato, irregolarità nei procedimenti, negligenza o altri reati contro la pubblica amministrazione. “Un modo per prevenire altri casi Mercadante (l’ex dirigente del Comune di Milano arrestato nell’ambito dell’inchiesta per corruzione sui finanziamenti alle case vacanze per anziani e bambini, ndr). Nelle indagini è emerso che i dirigenti si fossero stupiti che lui avesse portato a Cesenatico il funzionario della ditta poi arrestato per corruzione. Grazie a una segnalazione, l’organismo lo avrebbe richiamato”. 

In sostanza all’interno dell’Intranet, cioè la rete interna utilizzata dai dipendenti pubblici, “dovrebbe essere presente un luogo informatico in cui è possibile evidenziare un fatto ritenuto grave”, spiega Gentili. “E dovrebbe funzionare in questo modo: al momento della segnalazione viene assegnato un codice attraverso il quale si può rispondere a domande senza essere identificati e si permette la partenza dell’indagine interna. Tutto nella massima tutela dell’anonimato”.

“Ciò che è importante – illustra il consigliere Pd – è che possono essere evidenziati sia comportamenti illeciti che sono già avvenuti, ma possono essere denunciati anche fatti che prevengono il reato“. E le infrazioni sono quelle “tipiche delle pubbliche amministrazioni – avverte Gentili – come turbativa d’asta, corruzione, concussione e peculato”.

Questa segnalazione viene poi raccolta dall’organismo di Garanzia, che, garantendo l’anonimato della fonte, avvia le indagini. “Questo organo – avverte però Gentili – ancora non esiste, deve essere nominato dal sindaco. La decisione non passa dal consiglio comunale“. Il sistema “potrebbe essere così composto: un presidente, esterno alla macchina amministrativa e magari suggerito da Transparency International e due componenti della pubblica amministrazione, che possano aiutare a capire le segnalazioni”.

Non c’è il pericolo che possa diventare una sorta di “macchina del fango”? Non possiamo negare che ci sia questo rischio. Ma all’estero ha funzionato. Con questo sistema c’è la possibilità di valutare a approfondire le singole segnalazioni”.

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