Le condanne sono un po’ come il cancro. Lei non ha il cancro e quindi può partecipare al dolore di altri…“. E’ la frase che, durante il talk “Otto e mezzo”, su La7, è stata pronunciata da Daniela Santanchè a proposito delle grane giudiziarie di Silvio Berlusconi nell’ambito del processo Ruby e che ha scatenato l’indignazione della conduttrice, Lilli Guber. La pasionaria del Pdl si è resa protagonista di una veemente polemica in più atti con Andrea Scanzi e la stessa Gruber. Il primo match si registra con lo scontro tra la Santanchè e il giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, che le rammenta alcune intercettazioni schiaccianti ed esprime la sua sulle “cene eleganti”: “Capisco che Ghedini e l’onorevole Santanchè credano che quelle donne stessero parlando di Omero, dell’Iliade e dell’Odissea o che il rituale sabbatico del dover baciare la statuetta di Priapo sia riferito alla mitologia greca o romana. E magari” – continua – “ci diranno che Marysthell Polanco andava ad Arcore per parlare di Kierkegaard e la Minetti parlava di Schopenhauer”. Scanzi rammenta all’esponente del Pdl la sua frase storica contro il Cavaliere (“Silvio Berlusconi ci vede solo orizzontali, non ci vede mai verticali”) e osserva: “Lei dice che ad Arcore non succedeva niente, quando era presente alle cene. Ci credo che era così, perchè lei è una politica. Faccio fatica a pensare Verdini e Alfano fare lap-dance, anche perchè immaginare una cosa del genere fa diventare impotenti tutta la vita“. Daniela Santanchè difende pervicacemente Berlusconi e attacca a più riprese Ilda Boccassini e la magistratura “politicizzata”, scontrandosi reiteratamente con Andrea Scanzi e Lilli Gruber, fino a sbottare: “Mi stupisco, Gruber, che lei non sia rimasta colpita dal processo“. “Lo sono stata, invece, molto”, risponde lapidaria la giornalista

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