L’obiettivo diventa sempre più ambizioso. Dopo il “salva Italia” e il “cresci Italia”, il governo vara ora il “Trasforma Italia“, dando il via alla seconda fase della crescita con misure per attrarre investimenti, sbloccare le infrastrutture, digitalizzare il paese e i cittadini e per fare dell’Italia una mini Silicon Valley, terreno fertile per la nascita di imprese innovative. L’ossatura del decreto sta proprio nella spinta alle start up e alla cosiddetta Agenda digitale (anche se sembra improprio chiamarla tale). Ma il piatto forte potrebbe essere il credito d’imposta alle infrastrutture che, secondo il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, potrebbe sbloccare opere per “decine di miliardi”.

A benedire il provvedimento è stato lo stesso presidente del Consiglio Mario Monti che non ha esitato a mettere il decreto sullo stesso piano delle attese misure per il taglio dei costi della politica: entrambi i dl contribuiranno infatti a “trasformare il Paese”. Un modo per farlo, ha spiegato mondo, sarà appunto l’agenda digitale: attraverso la circolazione del sapere, la condivisioni delle informazioni, la connettività, i servizi digitali al cittadino, si porranno “le basi per recuperare il gap tecnologico del Paese”. L’Italia potrà così diventare “un luogo nel quale l’innovazione sia un fattore strutturale di crescita sostenibile e di rafforzamento della competitività delle imprese”.

Ogni italiano avrà dunque a breve in tasca il documento digitale unificato, che unisce tessera sanitaria e carta d’identità. Entro il 2015 niente più foglietti rossi e bianchi per le ricette mediche, che diventeranno digitali e valide su tutto il territorio nazionale. Via libera anche al fascicolo universitario elettronico, all’obbligo per la Pubblica Amministrazione di comunicare attraverso la posta elettronica certificata e di pubblicare online i dati in formato aperto e riutilizzabile da tutti. “Significativi risparmi di spesa” arriveranno dalla digitalizzazione delle notifiche e delle comunicazioni giudiziarie. Per l’azzeramento del digital divide vengono stanziate nuove risorse per 150 milioni.

A 200 milioni ammonta invece lo stanziamento iniziale a favore delle start up, che potranno godere anche di specifiche detrazioni per gli investimenti, di contratti di lavoro più flessibili, di vantaggi fiscali per gli investimenti e dell’azzeramento degli oneri burocratici e amministrativi. Sono proprio le imprese innovative con una spiccata vocazione internet, infatti, quelle su cui Passera punta di più: “un Paese cresce se ha imprese così”, ha sottolineato il ministro annunciando tutte le misure a vantaggio dei giovani imprenditori che oseranno mettersi in gioco avviando una nuova attività.

La misura che presumibilmente mobiliterà più risorse è però la concessione fino al 2015 del credito di imposta al 50% su Ires e Irap per la realizzazione di nuove infrastrutture. “Di soldi lo Stato non ne ha – ha evidenziato senza mezzi termini Passera – con il credito d’imposta si possono mettere in moto opere che altrimenti non partirebbero” e “potrebbero essere per decine di miliardi i lavori che questo meccanismo faciliterà”. Difficile prevedere al momento quali potranno essere le opere strategiche che potranno goderne, ma l’esecutivo già prevede di movimentare circa 15 miliardi così da raggiungere l’obiettivo di 50 miliardi fissato nell’agenda di governo.

Parola chiave: innovazione. Nei documenti, nella pubblica amministrazione, nelle imprese, nei pagamenti. Via libera quindi alla digitalizzazione in tutti i campi della vita dei cittadini: dalla scuola, alla sanità, alle aziende. Il nuovo decreto sviluppo, denominato non a caso ‘Crescita 2.0’, prevede misure per il rilancio dell’economia e per l’alleggerimento della p.a., in grado, secondo il governo di “trasformare l’Italia”. Ecco alcuni dei punti fondamentali del decreto.

Detrazioni Irpef per investimenti in start up. La detrazione per il 2013, 2014 e 2015 è pari al 19% della somma investita. Le coperture saranno in parte trovate nella cassa conguaglio per le bollette. In caso di assegnazione agli amministratori o ai dipendenti di azioni, quote, titoli, diritti o opzioni, il reddito derivante non concorrerà alla formazione del reddito imponibile. Previste anche deroghe al diritto societario sugli obblighi di ricapitalizzazione.

Per nuove imprese risorse per 200 milioni. Il capitolo start up prevede risorse immediatamente disponibili pari a 200 milioni di euro (110 milioni a regime, più 50-100 da attingere dal Fondo Italiano d’Investimento della Cdp). L’iscrizione la registro delle imprese sarà semplificata e sarà gratuito l’intervento del Fondo di garanzia.

Credito di imposta Ires-Irap per le infrastrutture. Il limite massimo sarà pari al 50% del costo dell’investimento. La norma serve a favorire la realizzazione di nuove infrastrutture, di importo superiore ai 500 milioni, mediante l’utilizzazione dei contratti di partenariato pubblico-privato.

Obbligo di bancomat dal 2014. Dal primo gennaio 2014 è previsto l’obbligo per commercianti e professionisti di accettare pagamenti elettronici. La decisione sul limite all’utilizzo dei contanti, precedentemente posto a 50 euro, è rimandata a “uno o più decreti del ministero dello Sviluppo economico di concerto con il ministero dell’Economia”.

Per la banda larga 150 milioni. Per l’azzeramento del digital divide attraverso la banda ultralarga sono stanziati 150 milioni specifici per il centro nord. Le risorse vanno ad aggiungersi a quelle già disponibili per il Mezzogiorno per banda larga e ultralarga, per un totale di 750 milioni. Arriva inoltre il sistema informativo nazionale delle infrastrutture del sottosuolo per favorire lo sviluppo delle nuove reti tlc. Cambiano le regole sulle ‘servitu” per favorire la diffusione delle nuove infrastrutture. Sarà più difficile opporsi all’accesso degli operatori nei palazzi e nei condomini.

Addio rinnovo tacito per l’Rc Auto. “Il contratto di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti – si legge nel dl – non può essere stipulato per una durata superiore all’anno e non può essere tacitamente rinnovato”. Il testo prevede inoltre la creazione presso il nuovo Isvap, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo di una centrale antifrode.

Documento digitale unificato. Carta d’identità e tessera sanitaria saranno nello stesso documento. I cittadini potranno inoltre indicare un indirizzo di posta elettronica certificata per comunicare con la pubblica amministrazione.

Fascicolo elettronico all’università. Dall’anno accademico 2013-14 arriva il fascicolo elettronico dello studente, con tutti i documenti della sua carriera accademica. Il fascicolo è valido su tutto il territorio nazionale e all’estero.

A scuola arriva l’e-book. Dall’anno scolastico 2013-14 nelle scuole medie e medie-superiori, e nelle primarie dall’anno successivo, sarà adottato il libro digitale, un libro che il ministro, Francesco Profumo, ha definito “vivo, che cresce”. Il libro digitale accompagnerà il libro cartaceo “in forma ridotta” e sarà migliorato nel tempo con filmati, tabelle e informazioni aggiuntive.

Fascicolo sanitario e ricetta elettronici. La storia dei pazienti sarà raccolta in un unico fascicolo elettronico. E anche la cartella clinica diventerà digitale. Addio al foglietto rosso: entro il 2015 le ricette e le prescrizioni mediche saranno solo elettroniche e valide a livello nazionale.

“Accompagnatori” per investitori esteri. le nuove figure aiuteranno gli investitori interessati all’Italia a districarsi nelle regole favorendo così l’investimento. Prevista anche la creazione del “desk Italia” come aiuto anti-burocrazia.

Proroga per il Sulcis. Lo spostamento da fine 2012 a fine 2013 del termine della gara per la concessione integrata del progetto Sulcis, spiega il decreto, è necessaria per garantire il tempo indispensabile per la conclusione dell’esame da parte della Commissione europea della compatibilità

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