L’ex sottosegretario all’Agricoltura e deputato Pdl, Roberto Rosso, deve rispondere al Tribunale di Vercelli di associazione a delinquere e peculato, per i fondi pubblici stanziati dal Comune di Trino Vercellese e dalla Provincia di Vercelli, alla società, da lui presieduta, Terre d’Acqua. Firme false e feste di promozione culturale che si sono trasformate, secondo i magistrati della Procura vercellese, in veri e propri comizi, queste le accuse lanciate dai primi testimoni del processo alla società Terre d’Acqua. Otto gli imputati. Il Comune di Trino Vercellese e la Provincia di Vercelli hanno fornito, tra il 2005 e il 2010, diversi milioni di euro alla società Terre d’Acqua. Secondo gli inquirenti la società ha speso meno di quanto stanziato, ma i soldi avanzati sarebbero spariti. Tra gli imputati anche l’ex assessore al Bilancio trinese Alessandro Giolito, che avrebbe fatto assumere la moglie falsificando le firme di quest’ultima. Rosso nei giorni scorsi è tornato sulle prime pagine dei giornali dopo che ha denunciato su Telelombardia e su ilfattoqutidiano.it come un suo amico consigliere regionale del Piemonte si sia fatto rimborsare dall’ente la settimana bianca passata come ospite da lui  di Cosimo Caridi

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