Uno dei professori reclutati da Mario Monti per il governo tagli e rigore è indagato per aver favorito “mediante raggiri e artifici” la figlia di un suo collega per farle vincere un posto da ricercatore all’Università di Palermo. Lo rivela l’Espresso oggi in edicola: Adelfio Elio Cardinale, sottosegretario alla Salute, è imputato (con altri 22) in un’inchiesta della Procura di Bari sui concorsi truccati in vari atenei italiani. Il sottosegretario ha le deleghe ai rapporti con le università e al reclutamento dei docenti. Le accuse per Cardinale, di cui è stato chiesto il rinvio a giudizio, sono pesanti: truffa, falso ideologico e usurpazioni di funzioni pubbliche. Stimato radiologo e professore di Palermo con numerosi incarichi e molta aspirazione: cavaliere di Gran Croce (già grande ufficiale e commendatore), una laurea honoris causa in medicina e chirurgia ricevuta dall’università di Bucarest, sposato con il magistrato Annamaria Palma, capo di gabinetto del presidente del Senato Renato Schifani, numero uno dell’istituto di alta formazione Cerisdi della Regione siciliana e vicepresidente dell’Istituto superiore di Sanità. Secondo l’accusa, Cardinale avrebbe favorito la figlia di Salvatore Novo, attuale numero uno della Società italiana di cardiologia, in modo da farle vincere un posto da ricercatore “con correlativo danno di rilevante gravità per l’Università di Palermo, di circa 347.336 euro lordi”. Novo è imputato anche per associazione a delinquere.

Sia Cardinale sia Novo ieri, appresa la notizia, hanno smentito qualsiasi coinvolgimento. “Si tratta di una vecchia indagine riguardante presunti fatti risalenti alla fine degli anni 90, in ordine ai quali sono assolutamente estraneo e mai sentito nel corso di quest’ultimo decennio”, ha affermato Cardinale. “A Palermo non è in corso alcuna udienza preliminare perché con la dichiarazione di incompetenza del gip di Bari, gli atti tornano al pm, competente per territorio, che dovrà iniziare di nuovo le indagini”. Anche il suo legale, Roberto Fabio Tricoli, ha garantito che “quella richiesta di rinvio a giudizio non è valida” perché il pm di Bari non era competente. Novo, invece, si è limitato a definire l’inchiesta una “bolla di sapone, una cosa priva di fondamento”.

La vicenda, secondo quanto ricostruito dal settimanale, riguarda un concorso indetto nel 2004 dall’ateneo di Palermo. Novo, professore ordinario e all’epoca dei fatti direttore della scuola di specializzazione in Cardiologia dell’università siciliana, fa il tifo per la figlia Giuseppina. Dopo aver bandito il concorso il consiglio di facoltà, presieduto da Cardinale, nomina membro della commissione esaminatrice dei candidati Mario Mariani. Noto cardiologo toscano, ordinario a Pisa, Mariani dopo un mese finisce però agli arresti domiciliari: è ritenuto uno dei capi della presunta cupola che secondo la Procura di Bari ha organizzato e gestito la truffa dei concorsi truccati in diversi atenei d’Italia. Cardinale, insieme al suo vice Giacomo De Leo e all’amico Novo il 24 maggio si vedono costretti a cambiare commissario. E, secondo gli inquirenti, compiono il loro “disegno criminoso” decidendo di sostituire il foglio del verbale che designava Mariani con un altro, falso, “in tutto identico” all’originale salvo che nell’indicazione del nome “del Mariani, al posto del quale avevano inserito quello di Balbarini Alberto”, considerato uomo di fiducia di Mariani stesso e anche lui indagato. “Una manomissione, un’usurpazione di pubblica funzione che inficia – dicono i giudici – tutto l’iter del concorso”. Vinto da Giuseppina Novo che in questi anni ha lavorato al dipartimento di cardiologia diretto dal padre. La professoressa è estranea all’indagine ma i pm parlano di “ingiusto profitto” e “conseguimento illegittimo della nomina”. Mentre Cardinale è indicato come autore materiale del falso e per questo è imputato.

Secondo quanto scrive l’Espresso il nome di Cardinale finora non era mai emerso e la sua posizione si stava avviando a sicura prescrizione. La cattiva notizia per il sottosegretario è arrivata a poche settimane dal suo giuramento davanti a Giorgio Napolitano: nell’ultima sentenza la data della presunta truffa è stata posticipata all’agosto 2011 e i termini si sono improvvisamente allungati. L’avvocato del medico ha fatto ricorso in Cassazione chiedendo la nullità della sentenza, sostenendo che i diritti del radiologo non sono stati rispettati. Se la Suprema Corte deciderà in suo favore Cardinale potrebbe uscire indenne dalla storia che confidava di essersi gettato alle spalle. In caso contrario, rischia un processo. Comunque vada è un componente del governo da cui si sono già dimessi Andrea Zoppini e Carlo Malinconico. Cardinale seguirà l’esempio?

Da Il Fatto Quotidiano del 10 agosto 2012

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