“Nei giorni scorsi anziché chiarirsi e avvicinarsi, le posizioni dei partiti (sulla legge elettorale, ndr) da tempo impegnati in consultazioni riservate, sono apparse diventare più sfuggenti e polemiche. Debbo dunque rinnovare il mio forte appello a un responsabile sforzo di rapida conclusiva convergenza in sede parlamentare”. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è tornato sul tema che lo ha visto richiamare le forze politiche da mesi, fino alla nota del 9 luglio scorso quando ha descritto il tema come “non più rinviabile”. Napolitano poi ha anche bacchettato la stampa sulle tempistiche e le modalità del voto anticipato: “In quanto a ipotesi che appaiono sulla stampa di possibile anticipazione delle elezioni politiche normalmente previste per il prossimo aprile, ritengo di dover sollecitare la massima cautela e responsabilità in rapporto all’esercizio di un potere costituzionale di consultazione e decisione che appartiene solo al presidente della Repubblica”.
Il capo dello Stato ha contestato ai partiti di non aver proceduto ad una riforma elettorale, nei tempi che lui ha auspicato: ”Negli incontri che ho avuto nei giorni scorsi con il presidente del Senato e il presidente della Camera abbiamo constatato come a distanza di oltre 20 giorni lo sforzo da me sollecitato con lettera del 9 luglio non abbia purtroppo prodotto i risultati attesi”. Il presidente della Repubblica infatti ha sottolineato che sono trascorse altre settimane, “senza che abbia avuto inizio in Parlamento l’esame di un progetto di legge elettorale sulla base dell’intesa, pure annunciata come imminente da parte dei partiti rappresentanti attualmente la maggioranza e aperta al confronto tra tutte le forze politiche”. Napolitano ha poi sottolineato che questa è una questione che non interessa solo l’Italia ma anche la comunità internazionale, perché, “corrisponderebbe con tutta evidenza al rafforzamento della credibilità del paese sul piano internazionale in una fase di persistenti gravi difficoltà e prove”.