Eccoci qua. Noi siamo la maggioranza. Siamo quegli eletti dal popolo che sostengono un governo per realizzare un programma. Però quel programma non è nostro, è del governo. Ce lo manda con la sola raccomandazione di non perdere tempo, di non cambiare una virgola e, se necessario, di approvarlo con il voto di fiducia. A noi tocca votare giusto, senza fare domande che costano tempo (vedi la Grecia).
Questo però non vuol dire che tutto finisce qui. Il governo vola sopra di noi con i suoi droni, lascia cadere qualche messaggio, ma vuole soprattutto azione obbediente. Per il resto corre avanti e poi ci dirà com’è andata. Perciò noi abbiamo del tempo libero. Per esempio, leggete qui. Messaggio appena ricevuto, nella fila Pd, mentre scrivo (8 febbraio, ore 13: 30): “Il Cittadino Arbitro. La legge elettorale e la politica efficiente. Con Cicchitto e Franceschini. Sala del Refettorio, ore 16: 30”. Dunque, nel tempo libero, abbiamo un evento che ci impegna tutti, insieme e (com’è la parola magica?) “coesi”: gente coesa il ciel l’aiuta.
Ma in democrazia? Diciamo che qui affiora un ultimo problema lasciato irrisolto. Da quando, e su mandato di chi, Cicchitto e Franceschini fanno le leggi insieme? Vero, le leggi elettorali devono essere condivise. Ma fra diversi partiti. Qui siamo in un altro mondo. Siamo all’interno di una maggioranza che sta prendendo se stessa sul serio, come se Pd e Pdl avessero discusso e deciso in un congresso. Qui siamo un corpo solo, la maggioranza, con due teste, Cicchitto e Franceschini che pensano e preparano, proprio come Cicchitto e Gasparri, o Franceschini e Finocchiaro, ai vecchi tempi, quando, che io ricordi, non vivevamo in una casa comune.
Alla fine il problema è questo. Molti di noi (dicano gli interessati quanti) sono d’accordo, dopo il disastro berlusconiano, di sostenere il governo Monti. Ma non hanno mai pensato di entrare nella casa comune Cicchitto-Franceschini, in una maggioranza che non è più una somma di voti, ma un nuovo e diverso evento politico extra-democratico. No, il convegno Cicchitto-Franceschini no. Allora è meglio il dibattito sulla Corazzata Potemkin.
Il Fatto Quotidiano, 9 febbraio 2012
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