Non si ferma la scia di sangue nella Capitale, tra agguati e omicidi in strada. Un pregiudicato di 38 anni, Marco Attini, è stato ucciso in un agguato a Tor Vergata. L’uomo si trovava in auto con la sua fidanzata, sotto casa in via Ferruccio Ulivi, quando è stato avvicinato da due persone, su una moto di grossa cilindrata e con il volto coperto dai caschi integrali. Erano le 23.30 quando i due killer l’hanno raggiunto e hanno esploso almeno quattro colpi di pistola, uno dei quali lo ha raggiunto al cuore. Soccorso, è morto durante il trasporto in ospedale. La donna che si trovava con la vittima è rimasta illesa. L’uomo aveva precedenti per rissa e minacce. Sull’omicidio indagano i carabinieri di Tor Vergata e Frascati.

Solo cinque giorni fa, a Roma si era verificato un altro omicidio, questa volta con dinamiche completamente diverse. Mentre gli agguati, da parte di killer su una motocicletta, sono stati numerosi dall’inizio dell’anno, tanto che l’opposizione di centrosinistra aveva tuonato contro il sindaco Gianni Alemanno e invocato l’intervento dell’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni, parlando di emergenza sicurezza. A fine novembre, il primo cittadino ha incontrato il neo ministro Annamaria Cancellieri per discutere del tema della sicurezza nella Capitale dopo i recenti agguati e in particolare il duplice omicidio di Ostia. Il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, al termine della riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ad Ostia aveva dichiarato che si tratta di una guerra tra bande, escludendo a priori le presunte infiltrazioni della criminalità organizzata. Non la pensa allo stesso modo il primo cittadino capitolino che teme che ci sia un contatto tra le bande territoriali e la grande criminalità organizzata, che ha già comprato pezzi di economia romana e che si è limitata finora a investire.

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