Al ritorno dei figli da una gita nella base militare Usaf di Aviano due padri hanno mandato una lettera di protesta alla scuola, un’elementare di Sacile, provincia di Pordenone. Per esprimere, pur riconoscendo come “finora impeccabili” dirigenza scolastica e insegnanti, i loro dubbi sull’utilità di visite “tese probabilmente ad accondiscendere ad aspettative di politici”. Il politico, o meglio l’amministratore, a cui fanno esplicito riferimento nella lettera è l’assessore Ariana Sabato. Una signora che (ma questo i genitori non lo sanno) nel suo profilo Facebook si presenta non con il proprio volto ma con la bandiera della Repubblica sociale italiana di Benito Mussolini.

Assessore comunale a Sviluppo economico, turismo, lavoro e innovazione, Ariana Sabato ha un passato di consigliere comunale a Conegliano per Alleanza nazionale, ora milita nel Popolo delle libertà. Il progetto di portare i bimbi a giocare sulla pista dell’aeroporto da cui si alzano gli F16 l’ha annunciato la scorsa primavera, in un appuntamento pubblico dedicato alle Frecce tricolori, presenti le autorità locali civili e militari, di fronte a un basito dirigente scolastico, Paolo Bottega. Che, un po’, si è sentito scavalcato: “Era la prima volta che sentivo parlare di questo progetto, ‘Volare 2012’, fino a quel momento non ne sapevo nulla – racconta al fattoquotidiano.it – ma dopo lo stupore iniziale avevo deciso di prenderla come una boutade. Invece a settembre è venuto a presentarmelo il comandante dell’aeroporto, che poi ha invitato gli insegnanti a un’apposita riunione”. Abbiamo cercato la signora Sabato, che però ha preferito non rispondere alle nostre domande e via sms ci ha comunicato di non avere commenti da fare.

L’aeroporto della base di Aviano è lo storico Pagliano-Gori, oggi sede del 31° Fighter Wing, nonché di qualche decina di ordigni nucleari, e altri reparti Usaf, anche se formalmente è sotto comando italiano. “La proposta mi è stata fatta dall’amministrazione comunale – spiega il comandante Luca Cappelli, che ha curato personalmente le visite dei bimbi – per far conoscere una realtà del territorio e i valori della vita militare”. Il progetto è quindi andato avanti, i bambini di quinta elementare sono andati in gita, previa autorizzazione dei genitori, e poi sono tornati a casa entusiasti. Forse un po’ troppo entusiasti. Tanto da far preoccupare i genitori. “Solo due per i cento bambini che già ci hanno visitato”, specifica il comandante Cappelli.

“Le insegnanti non hanno il mito del Top Gun, non è stata una scelta militarista e i bambini non sono lasciati a se stessi. Dopodiché, vedremo il lavoro come continuerà. Certo un problema ora si è posto: bene, discutiamone – media il preside Bottega (che non frequenta Facebook) difendendo le scelte degli insegnanti, ma senza rinunciare a togliersi i sassi dalle scarpe – Il metodo è stato scorretto. Non nel senso di diseducativo, ma perché trovo sbagliato usare la scuola e i bambini per delle passerelle politiche. Ho il dovere di collaborare e di aprirmi a tutte le realtà e istituzioni del territorio, altra cosa è vedere che c’è chi ne approfitta”.

Alla prossima visita, domani, la scolaresca sarà accompagnata proprio dal direttore scolastico: “Il progetto continua, perché ha un suo senso, ma prodotto dalla scuola stessa. Il prossimo 13 dicembre ospiteremo Gherardo Colombo, il noto ex magistrato, per parlare di legalità, e ora vorrei che il prossimo anno venisse don Ciotti. È vero che la scuola deve educare alla pace, ma qui non si può mica far finta di niente, la base ce l’hanno sotto gli occhi tutti i giorni e la guerra non la vedono solo nei libri di scuola. Hanno dieci anni, allora almeno che imparino a ragionare con la propria testa”.

“Hanno potuto osservare la realtà della vita militare, in particolare quella di un aeroporto. E poi guardare dal vero i mezzi antincendio, quelli grossi arancioni, che si vedono nei film, e suonare la sirena della macchina della sicurezza – racconta il comandante Cappelli  – la dimensione è quella del gioco, e mai una volta, da nessuno, è stata pronunciata la parola guerra. Ma figuriamoci se con dei bambini ci mettiamo a fare quelli che si vantano, mi sembrerebbe comico. Hanno visto dei decolli, sì, ma erano programmati, mica li abbiamo fatti per loro”. Però nella base militare Usa più grande d’Italia mica si gioca, gli aerei sono caccia, e sono tutti armati e in divisa. “È il loro lavoro, ed è un lavoro come un altro”.

Anche il sindaco di Sacile Roberto Ceraolo, Pdl (ma si definisce “uno di tradizione repubblicana”), ha avuto qualche perplessità sul metodo. Espressa, ricorda, già in una riunione coi tre promotori dell’iniziativa: il comandante Cappelli e i due ideatori ed estensori del progetto, l’assessore Sabato e Nevio Zorzetto, attivo presidente dei volontari civici (ex vigili volontari) e già promotore del Pedibus, lodevole iniziativa che fa andare i bimbi a scuola a piedi, e membro del locale Circolo della Libertà. Ma difende la scelta: “Si fa per la pace, mica per la guerra”. Con gli F16? “Alla pace servono anche quelli”. Alla notizia che il suo assessore si presenta con la bandiera della Rsi su Facebook (dove frequenta il gruppo Raggruppamento nazionale combattenti reduci Rsi continuità ideale e scrive “auguri camerata!” a colleghi di carriera politica) ha un attimo di smarrimento, “a questo punto i dubbi vengono anche a me”, ma poi si riprende: “È un buon amministratore, e ha diritto alle nostalgie che preferisce”.

Resta il fatto che a gestire il progetto Volare 2012 c’è un assessore al Commercio, che con la scuola, e pure con l’aeroporto, dovrebbe avere poco a che fare, e che quindi, visto anche come si presenta, qualche dubbio sulle sue motivazioni potrebbe pure farlo venire: “Sì, ma se dobbiamo discutere delle opportunità sotto il profilo politico, allora possiamo continuare per ore. Del resto lo sappiamo quale sia lo squilibrio ideologico nella scuola di oggi, con certi insegnanti militanti… non so se mi sono spiegato”.

di Valentina Avon

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