Ho appena inviato questa lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per chiedere un suo intervento sulla situazione, devastante, dei testimoni di giustizia italiani. Sono certa che raccoglierà il mio appello e riceverà presto al Quirinale una loro delegazione.

Al presidente della Repubblica
On. Giorgio Napolitano

Oggetto: situazione dei testimoni di giustizia italiani

Palermo, 07/07/2011

Ill.mo presidente Napolitano,

le scrivo in qualità di parlamentare europeo e presidente dell’Associazione nazionale familiari vittime di mafia; ricorderà che ci siamo incontrati proprio al Quirinale il 25 settembre 2009, quando ha ricevuto la delegazione dei membri italiani del Parlamento europeo. Le scrivo, gentile presidente, per parlarle della preoccupante situazione dei testimoni di giustizia italiani, di quelli che formalmente hanno lo status ministeriale e di coloro che invece non hanno ancora alcun riconoscimento.

In questi anni, con la mia attività politica e sociale, in qualità di presidente di un’importante associazione antimafia, sono stata contattata da molti testimoni, tra cui Ignazio Cutrò, Valeria Grasso, Francesco Paolo, Domenico Antonio Esposito, Luigi Coppola, Francesca De Candia, Maria Grazia Fasciana, Bennardo Raimondi, Maria Giuseppina Cordopatri, Pino Masciari. Le loro storie, purtroppo, sono tutte uguali: eroi civili che hanno denunciato i fatti criminosi che hanno subito o di cui sono venuti a conoscenza e che, dopo i processi (le cui sentenze quasi sempre si soffermano sulla nobiltà del loro gesto) sono stati abbandonati dallo Stato, estromessi dai programmi di protezione, lasciati senza sicurezza e senza mezzi di sostentamento.

E’ necessaria, gentile presidente, una revisione completa di tutta la legislazione sui testimoni di giustizia, perchè risulta palese il totale fallimento di quella attuale. Quasi tutti i testimoni di giustizia sono impegnati in controversie giudiziarie con il Sistema centrale di protezione. Solo la Sua figura può spingere il legislatore, il ministro dell’Interno e tutti coloro che si occupano di queste tematiche ad avviare un processo di cambiamento legislativo. Se le cose non cambieranno, gli imprenditori, le persone comuni, saranno sempre meno disposte a denunciare il racket delle estorsioni, le violenze, le intimidazioni. E a essere sconfitti non saranno loro, ma lo Stato nella sua interezza.

Per questo Le chiedo, Presidente, di ricevere presso il Quirinale una delegazione dei testimoni di giustizia, affinchè possa ascoltare dalla loro voce i problemi, le vicissitudini e, a volte, le vessazioni che ogni giorno subiscono solo e soltanto per aver fatto il proprio dovere, mettendo a rischio la propria vita e quella degli affetti più cari.

Certa di un Suo interessamento e in attesa di un Suo riscontro, Le porgo i miei più cordiali saluti.

On. Sonia Alfano
Parlamentare Europeo
Presidente associazione nazionale Familiari Vittime di Mafia

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