Io non sono d’accordo sulla svolta centrista di Antonio Di Pietro di questi ultimi giorni. Lo scrivo qui perché mi sono stancato di dovermi giustificare di una posizione (o meglio di una nova ‘direzione’) che non condivido. Non sono d’accordo perché come ha detto Luigi De Magistris “non ha senso, perché il centro è già fin troppo ingolfato, e soprattutto non è lì che vogliono andare i nostri sostenitori” ma soprattutto perché con il mio lavoro, con la mia candidatura (e allo stesso modo molti altri) ho parlato a gente che mi ha dato fiducia per costruire la credibilità del centrosinistra e non l’alveo più a destra della coalizione di centrosinistra.

Questa idea che la gente vada tranquillizzata con nuovi atteggiamenti moderati mi sembra quanto di più lontano dallo spirito di queste ultime elezioni e sento contraddizioni che dovrebbero essere almeno discusse. Sento parlare di stabilità in difesa della legge porcellum, leggo che le primarie sono un rischio se corre e rischia di vincere qualche candidato sgradito (quante volte ho discusso con alcuni amici del Pd su questo tema sottolineando come fosse una chiusura che la gente non è disposta più a perdonare), vedo una nuova disponibilità alle riforme di B. mentre invece ci sarebbe da preparare programma, coalizione e candidato per il dopo B.

Ma non credo di essere migliore di chi sta costruendo con il lavoro questa svolta: quando si sceglie di spostarsi si accetta anche il rischio di non avere tutti concordi. E io, per il mio compleanno, dissento. Con tutto il rispetto per le decisioni e gli atteggiamenti adottati. Ma dissento. Non perché penso di avere verità in tasca ma perché so bene da cosa sono diverso. Buona domenica.

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