Si sfoga. Scherza. Ormai ne parla con tutti Silvio Berlusconi del caso Ruby. Lo ha fatto anche ieri alla Camera, dopo aver incassato la fiducia sul federalismo municipale, con una pochette verde nel taschino, in segno di riconoscimento alla Lega: “Ha detto di non aver mai avuto rapporti sessuali con me. Non si capisce proprio dove sia il reato”, ha detto il presidente del Consiglio sorridendo.
Nessun rapporto sessuale. Lo dice Ruby, secondo il premier, lo ripete lui stesso, che da tempo parla di innocenti cene nella sua dimora, fatte di barzellette e canzoni, chiacchiere di lavoro e di piacere. Ma il colpo di teatro di Berlusconi sarebbe un altro. Durante le confidenze agli amici vicini e lontani ha detto di avere le prove che Ruby Rubacuori, quando lui l’ha conosciuta, era maggiorenne: “E’ stata registrata all’anagrafe due anni dopo essere nata”. Non sappiamo quali siano le prove, ma il presidente ha raccontato questo particolare convinto e a più di una persona. La conseguenza? “Verrò assolto anche questa volta con formula piena”.
Sicuramente in queste settimane il pool di avvocati che lavora per Berlusconi non è stato a guardare. Oltre a porre un problema molto politico e poco giudiziario, come il conflitto di attribuzioni tra giudici e parlamento, Ghedini & C sarebbero volati in Marocco alla ricerca delle origini di Karima El Mahroug, negli uffici che avrebbero registrato la sua nascita. Il problema che dovranno affrontare, a questo punto, è un altro: in Marocco non esiste un’anagrafe efficiente e puntuale, le registrazioni delle nascite non sono un obbligo di legge come avviene nei Paesi occidentali, difficile capire come i giudici potrebbero valutare questo elemento di prova. Sicuramente l’unico che parla di questo particolare è Berlusconi, i suoi avvocati hanno già tracciato quella che sarà la linea difensiva: la prova verrebbe sventolata in aula nel corso della prima udienza. Inoltre: la ragazza non ha mai fatto sesso con Berlusconi, inoltre non è una prostituta e, anche se voi non giudicherete questo attendibile, sappiate che era maggiorenne quando il presidente l’ha conosciuta. Ergo: il processo è una perdita di tempo, non vale la pena neppure che inizi. Una previsione molto ottimistica, anche perché i pubblici ministeri conoscono benissimo quali saranno le eccezioni e è improbabile che si facciano trovare impreparati.
Il Cavaliere però non si arrende: “In un Paese civile un processo così durerebbe mezz’ora, mentre lo portano per le lunghe trasformandolo in un processo mediatico. Io nella mia vita non ho mai fatto male a nessuno e non c’è una sola persona che possa dimostrare il contrario. Trovo assurdo questo processo perché mi si accusa di un qualcosa che non esiste. La concussione è un’accusa che non sta in piedi perché il diretto interessato (il capo di gabinetto Pietro Ostuni della questura di Milano ndr) ha smentito di aver ricevuto pressioni di qualsiasi tipo. Così come Ruby ha smentito di aver avuto rapporti sessuali con me. Si tratta di una cosa assurda, semplicemente assurda”.