La storia della pandemia dell’influenza A non è fatta solo di falsi allarmismi e di profitti ragguardevoli per le case farmaceutiche.
Ma è una storia fatta anche di sprechi che, in tempo di crisi, è un po’ difficile da digerire. Soprattutto per noi italiani.
Mentre infatti il resto del mondo corre ai ripari per ridurre le perdite, il nostro paese non ha al momento intenzione di fare nulla.
Il ministro della Salute Ferruccio Fazio non vuole disfarsi delle dosi in eccesso di vaccino, 14 milioni, e dice di proseguire con la campagna di vaccinazione.
Al contrario, la Francia, che ha acquistato 94 milioni di dosi (850 milioni di euro) – di cui solo 5 milioni sono state utilizzate – ha annullato l’acquisto di 50 milioni di dosi e ha già trovato un accordo con il Qatar e l’Egitto per rivendere le rimanenze.
Stessa cosa farà la Germania con le 44 milioni di dosi inutilizzate con l’Ucraina, la Moldavia, la Macedonia, l’Albania, il Kosovo, la Mongolia e le Maldive. Anche i Paesi Bassi hanno deciso di vendere metà delle loro scorte, circa 19 milioni di dosi.
Anche la Gran Bretagna, sta per predisporre un piano simile.

Da Il Fatto Quotidiano del 17 gennaio

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